Una serie di incontri negli Stati Uniti ha portato uno scienziato europeo a confrontarsi con filosofi convinti nell’ attribuire alla sfera etica valori assoluti, sganciati dalla realtà e dalla storia. Lo scienziato europeo non si è lasciato sedurre: non vede proprio perché i principi alla base dell’ agire di ciascuno debbano risiedere fuori di noi. In fin dei conti...
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Quello spauracchio del gender che mette paura
Judith Butler . Il tentativo è oltrepassare la rigida preferenza sessuale che impone l’eterosessualità come normativa
Il dono della memoria
L’esercizio sempre più raro del ricordo che può aiutarci a crescere
La domesticazione è la più grande fortuna dell’homo sapiens
Gli animali e noi: fra sperimentazioni, sfruttamento, alimentazioni, malattie
Natura e morale umana alla prova della lezione impartita da lupi e cani
Rowlands guardando il suo Shadow:” Perché non posso anch'io provare quella gioia?”
Ri-creare il mondo condividendo il tempo
Oltre la solitudine. Franco Arminio, poeta e paesologo, e Guidalberto Bormolini, sacerdote e tanatologo, sostengono la necessità di un ripensamento dell’umano che parte da un movimento armonioso con gli altri
Io non sono solo io. Io siamo tutti noi
La discussione sulle «differenze», che sono l’ altra faccia dell’ «identità», attraversa da decenni il dibattito filosofico. In questo dialogo Adriana Cavarero, sollecitata da Mauro Bonazzi, mette un punto fermo. A partire da Aristotele per approdare al genere sessuale. Tra un soggetto assoluto e una soggettività frantumata emerge il ruolo degli altri per capire noi stessi
Prendere una pausa dal proprio presente
Individualismo. Dinanzi a un soggetto contemporaneo arrogante e chiuso in sé stesso, Pier Aldo Rovatti propone di distruggere l’io che ci siamo costruiti tentando di sospenderne l’automatismo
Morte e morire
L’angoscia della morte tocca anche il papa e non c’è nesso con la fede in dio
Anche Dio è stato un po’ ateo
Da un quarto di secolo il filosofo Slavoj Žižek riflette in termini materialistici sul cristianesimo. È ciò che definisce «il mio paradosso»: anche se non credo, so che l’idea di un Grande Altro è il presupposto del nostro linguaggio. «Gesù è sempre dalla parte della sofferenza concreta, individuale. Non si deve considerare mai il dolore dell’ uomo un incidente minore all’interno di un ordine armonico. Sulla croce il Figlio dice: Padre, perché mi hai abbandonato? Ecco, per un momento persino lui dubita»