Non solo tedeschi e giapponesi, anche i nostri militari e civili si macchiarono di crimini di guerra all'estero. Eric gobetti ricostruisce le vite dei responsabili di brutali violenze in Libia, Etiopia, Grecia, Jugoslavia
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Voi avete provocato la crisi del regime
Il 25 luglio del ’43. Così Mussolini aveva definito la seduta del Gran Consiglio che lo prometteva. A ottant'anni da quegli avvenimenti, una disamina articolata dei diversi fattori che hanno segnato un passaggio decisivo per l'Italia
Così rischiamo di banalizzare il fascismo
Parla lo storico Emilio Gentile di cui esce un saggio sui totalitarismi “Non siamo riusciti a tradurre la Carta in costume politico collettivo”
Il 25 aprile ci parla del presente, non del nostro passato
Non è solo omaggio alla memoria ma affermazione della libertà permanente
Le radici dell’anti antifascismo
Il saggio di Michela Ponzani racconta la giustizia ingiusta del dopoguerra, che processava uomini e donne della Resistenza. Una forma mentis che arriva fino a oggi
Lo scartafaccio antiebraico
Documenti fatali. Il 6 ottobre 1938 Mussolini aprì il Gran Consiglio con un dattiloscritto che codificava il razzismo ai danni degli ebrei: venne messo a punto dopo cinque ore di dibattito sue annotazioni autografe.
Storia dell’attentato di via Rasella
Per Ignazio La Russa (presidente del Senato - seconda carica dello Stato) in uno degli eventi più noti della Resistenza sarebbero morti i membri di «una banda musicale di semi pensionati»: non è vero
Emancipatevi! Non esistono ribelli di destra
In un nuovo libro uscito in Francia, Albert Ogien invita a recuperare un tema identitario, svincolandolo dalla visione messianica della lotta di classe. E contesta la tesi che l’idea di rivolta possa essere sottratta alla sinistra dai suoi avversari
Le radici nere da recidere
Il processo per la strage di Brescia
Le nuove destre
Nelle magmatiche evoluzioni della galassia di destra, anche estrema, irrompe un fenomeno tanto cifrato quanto, al contrario, palese e persino ostentato: il conservatorismo radicalizzato. Si distingue dai retori delle care vecchie tradizioni perché, appunto, intende modificarle. vuole cambiare l’ordine esistente. Si salderà con i fascismi vecchi e nuovi? È uno dei principali rischi politici della civiltà europea.