Nel bicentenario di Bismarck si torna a parlare di Berlino come guida dell’Europa democratica. Ma c’è un rischio: che la centralità tedesca si sovrapponga a quella europea
La domanda vera dovrebbe essere: quanta parte dei nuovi soldi immessi nel sistema andrà veramente a sostenere gli investimenti nell’economia reale e i redditi delle famiglie, generando maggiore occupazione?
Chi lavora contro l'integrazione fiscale europea? Le istituzioni centrali che pretendono il rispetto delle condizionalità o i Paesi debitori che rivendicano la propria autonomia senza rinunciare agli aiuti?