Una federazione centralizzata e dirigista è davvero l’unica alternativa alla fine del sogno europeo? In realtà, si potrebbe riprendere l’idea di Europa federata, ma decentrata e minimalista, come proponeva Friedrich von Hayek negli anni Trenta.
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Quanta Europa può tollerare l’Europa?
La costruzione dell’Europa si è basata fin dall’inizio su una teoria “funzionalista” secondo cui all’integrazione economica sarebbe seguita quella politica. Ha funzionato fino alla scelta di creare il mercato unico. Ora rappresenta una sfasatura insostenibile.
Passo avanti sull’unica rotta possibile
Una nuova volontà di collaborazione e un nuovo metodo di lavoro
Il futuro dell’Europa
Populismi, Putin e Trump sessant'anni dopo è sfida ai fantasmi riemersi dalla Storia
Salviamo la Ue dagli «europeisti»
Un'assemblea costituente eletta a suffragio universale.
Ora la Ue deve sbrigarsi: diventi uno Stato o tutto crolla
Un necessario rilancio, senza il quale si profila per le nazioni dell'Europa una condizione di scialuppe e mari tempestosi
Roma 1957-2017 Quando iniziammo a percorrere la lunga strada verso l’Europa
Nel confronto tra ieri e oggi le risposte al perché restiamo ancora un Continente diviso
Macron: «La mia sfida contro tutte le chiusure non ho paura di difendere l’Europa»
La Francia per ricostruire l’Europa dei popoli
«Il cinema europeo è più di una semplice somma Ha le sue regole, la sua storia e un linguaggio molto particolare da cui anche Hollywood ha imparato nel corso degli anni» Wim Wenders, in un intervento al Parlamento europeo, 2010
Dalla solidarietà tra soldati nemici raccontata da Jean Renoir allo studente Erasmus che dice: "Sono francese, spagnolo, inglese, danese. Non sono uno, ma una moltitudine". Sette film, sette scene madri che raccontano l'immaginario e la memoria dell'Europa
«Ecco che cosa sta alla base dell’identità culturale europea: un lungo dialogo tra letterature, filosofie, opere musicali e teatrali» Umberto Eco, 2014
Regole, consumi, burocrazia: a suscitare rabbia e diffidenza è la narrazione che si fa dell'Europa. Ma lo spazio culturale del Continente è sempre stato più ampio di quello politico ed economico. E da Joyce a Picasso, da Breton a Pasolini, si nutre di quel che è al di là dei suoi confini. Dove "il mondo non finisce, ma si chiarisce"