In Spagna o in Inghilterra simili individui faticherebbero a entrarci, in uno stadio. Altro che recitarvi la parte dei padroni.
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Le tenaglie dell’ingratitudine
I dirigenti delle grandi imprese si trovano schiacciati dentro una vera e propria morsa relazionale cui non riescono a dare un nome. Da una parte sono oggetto di un’infinita domanda di riconoscimento e di riconoscenza che proviene dai loro lavoratori. Dall’altra, questi manager non trovano riconoscimento-riconoscenza per il loro proprio lavoro. Ci servirebbero nuovi manager umanisti, meno tecnici e più esperti in umanità.
Perché noi non siamo scienziati di serie B
Il progresso non si ottiene solo con gli esperimenti di laboratorio che tanto piacciono ai chimici
La conoscenza del mondo reale, che è il fine della ricerca, ammette il ricorso ad altri metodi
Il primato dell’etica pubblica
Chi svolge funzioni pubbliche, dunque i politici in primo luogo, non possono limitarsi al rispetto formale della legalità. Ad essi è richiesto qualcosa di più — il rispetto dell’etica pubblica.
Veronesi e il male che fa perdere la fede
L’origine del bene e del male
Etica del rispetto per chi si appresta all’ultimo viaggio
Comprendere la vita di ognuno, avere rispetto dinanzi alla sua morte, accettarne la sua fede, le convinzioni e i dubbi.
Biggeri: «Serve una slow economy per un mercato più sicuro»
Il presidente di Banca Etica che punta sui valori sociali
L’etica? Se non è laica non è vera etica
«Lo dico da credente: le scelte morali devono essere indipendenti da qualsiasi fede religiosa»
Se torna l’etica nel capitalismo
Quando il valore primario è l`accumulazione del capitale, lo spettacolo del denaro facile offusca gli orizzonti temporali. L`anomalia di rendimenti finanziari eccessivi contribuisce al deprezzamento del futuro, all`impazienza verso il presente, alla disaffezione per il lavoro.
Tre aspetti della crisi finanziaria
Se invece guardiamo nelle nostre comode case i dibattiti televisivi sulla crisi, alternando le notizie sui crolli di banca all’attesa per le colossali vincite all’enalotto, convinti che la colpa è soltanto dei cattivi Gatto e Volpe di Wall Streat o di Piazza Affari, allora tra qualche mese dimenticheremo tutto, e ci ritufferemo nel doping del consumo. Aspettando la prossima crisi.