Mario Draghi lascia in eredità a Christine Lagarde una politica monetaria ultra-espansiva. Ha fatto tutto quello che poteva per sostenere l’economia dell’area-euro. Adesso tocca alla politica fiscale. E la Germania dovrebbe fare da apripista.
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La politica monetaria lascia la scena alla politica fiscale
Di fronte a una nuova probabile recessione mondiale l’arma monetaria è spuntata perché manca lo spazio per ridurre i tassi di interesse, già molto bassi. Dunque, non resta che una svolta nella politica fiscale, con o senza un bilancio federale unico.
Una moneta internazionale virtuale al posto del dollaro. Azzardo e rischio
Il sistema unipolare non regge più
Multinazionali, ora serve l’intervento dei governi
Tutela dei cittadini
Tre fondi indicizzati controllano tutte le US corporation
I manager delle Tre Big sarebbero nella posizione di essere azionisti dominanti in tutte le più importanti company americane, soprattutto in quelle ad azionariato diffuso e senza un azionista di controllo.
Vietato sprecare il dividendo dell’uscita dei no-euro
Ai mercati è bastato che i no-euro fossero messi alla porta perché calasse la percezione di rischiosità del debito pubblico italiano. Il nuovo governo deve non sprecare questo regalo, resistendo alla tentazione di fare più deficit e impostando una manovra di qualità, contenendo la spesa pubblica corrente.
A cosa serve un governo ora
Un nuovo governo in carica potrebbe predisporre una legge di bilancio nei tempi prescritti dalle regole Ue. Potrebbe valutare se disattivare gli aumenti Iva preventivati e ridurre l’incertezza nel mezzo di un periodo di instabilità internazionale.
Jackson Hole: la Fed intimidita da Trump
Poche idee e tante omissioni.
Aspettando nel caos globale la nuova Bretton Woods
Nel 1944 una storica conferenza ridisegnò gli equilibri: gli Stati Uniti rimpiazzarono il declinante impero britannico e misero il dollaro al centro del mondo. Oggi ci risiamo. L'ordine del passato è alla fine. La Cina chiede spazio ma non ci sono un evento bellico o un fatto dirompente che indichino un Paese capace di rimettere le cose a posto, non c'è una potenza vincitrice. Serve un nuovo patto. Peccato che i cambi di paradigma arrivino dopo terribili tragedie