“Il fondamentalismo liberista della globalizzazione” e i suoi effetti in una visione non eurocentrica.
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Banche, ragioni del mercato e responsabilità sociale
La crisi in atto ha [...]evidenziato tutte le criticità e i rischi impliciti nell'affermarsi di una logica di business improntata alla sola massimizzazione dell'efficienza e del profitto.
Se dentro l´energia si nasconde un demone
E´ il nucleare la risposta alla crisi dell´energia? Anzitutto, bisogna capire di cosa stiamo parlando. Se il problema è il pieno della vostra macchina, il nucleare non può fare nulla. L´Italia potrebbe essere lastricata di centrali atomiche, ma, fino a quando non ci saranno in giro centinaia di migliaia di auto elettriche, il problema del pieno resterà il problema del petrolio, che è una partita diversa e indipendente dal nucleare. L´energia che può fornire l´atomo, invece, è l´elettricità.
L´economia mondiale scende dalla limousine
Questa crisi non e' il '29, non vedremo finanzieri lanciarsi dai grattacieli di New York e nemmeno le file dei disoccupati per un piatto di minestra. Ma sarà una faccenda lunga. E segnata da un andamento a scartamento ridotto.
Il destino energetico
.....non esiste una soluzione unica e miracolosa ai nostri problemi. Dovremo certo usare l´energia in maniera più efficiente, ma non possiamo rinunciare al contributo crescente dell´energia del sole, del vento, delle biomasse e del nucleare, oltre che delle tecnologie avanzate nei combustibili fossili.
L´economia ai tempi del web
Lo Stato assume il compito di fornire l´infrastruttura della rete Internet che non è più finanziata dalla pubblicità (col beneficio di una diminuzione dell´inquinamento dovuto alla contrazione dei consumi «indotti» da quella); ma dalle tasse, che la collettività decide democraticamente di pagare per massimizzare il bene pubblico dell´informazione. In tal caso non esiste più un problema di free riders. La libera circolazione dell´informazione fornita dalla rete, anziché costituire un danno per i fornitori privati, soddisfa pienamente lo scopo del fornitore pubblico
Un nuovo Keynes per fare ordine
Ma se la globalizzazione è in pericolo, chi sono i suoi veri nemici? C'è stato un periodo in cui le élite globali potevano confortarsi pensando che l'opposizione al sistema degli scambi mondiale era rappresentata da anarchici violenti, protezionisti interessati, sindacalisti e giovani tanto idealisti quanto ignoranti.
E ora la grande crisi del cibo può frenare la globalizzazione
Il fallimento, ieri, a Ginevra, del disperato tentativo di rianimare la trattativa commerciale globale, avviata a Doha nel 2001 e rimasta bloccata in sette anni di impasse ha un impatto, prima ancora che economico, psicologico: si esaurisce l´attitudine a vedere, nell´apertura dei mercati, prima i vantaggi che gli svantaggi e la globalizzazione non appare più irreversibile.
Il complesso di superiorità
Centocinquantatré Paesi hanno cercato per nove giorni a Ginevra un nuovo accordo sul commercio internazionale. E non l´hanno trovato.
Per il sistema globale la prospettiva di un prolungato rallentamento
Qual è dunque lo stato di salute attuale dell'economia mondiale? E quale direzione potrebbe imboccare? (...) La risposta alla prima domanda si divide in due parti: turbolenze finanziarie continuate e aumento dei prezzi delle materie prime.