Tre aspetti della crisi finanziaria

Se invece guardiamo nelle nostre comode case i dibattiti televisivi sulla crisi, alternando le notizie sui crolli di banca all’attesa per le colossali vincite all’enalotto, convinti che la colpa è soltanto dei cattivi Gatto e Volpe di Wall Streat o di Piazza Affari, allora tra qualche mese dimenticheremo tutto, e ci ritufferemo nel doping del consumo. Aspettando la prossima crisi.

Se dentro l´energia si nasconde un demone

E´ il nucleare la risposta alla crisi dell´energia? Anzitutto, bisogna capire di cosa stiamo parlando. Se il problema è il pieno della vostra macchina, il nucleare non può fare nulla. L´Italia potrebbe essere lastricata di centrali atomiche, ma, fino a quando non ci saranno in giro centinaia di migliaia di auto elettriche, il problema del pieno resterà il problema del petrolio, che è una partita diversa e indipendente dal nucleare. L´energia che può fornire l´atomo, invece, è l´elettricità.

L´economia ai tempi del web

Lo Stato assume il compito di fornire l´infrastruttura della rete Internet che non è più finanziata dalla pubblicità (col beneficio di una diminuzione dell´inquinamento dovuto alla contrazione dei consumi «indotti» da quella); ma dalle tasse, che la collettività decide democraticamente di pagare per massimizzare il bene pubblico dell´informazione. In tal caso non esiste più un problema di free riders. La libera circolazione dell´informazione fornita dalla rete, anziché costituire un danno per i fornitori privati, soddisfa pienamente lo scopo del fornitore pubblico

E ora la grande crisi del cibo può frenare la globalizzazione

Il fallimento, ieri, a Ginevra, del disperato tentativo di rianimare la trattativa commerciale globale, avviata a Doha nel 2001 e rimasta bloccata in sette anni di impasse ha un impatto, prima ancora che economico, psicologico: si esaurisce l´attitudine a vedere, nell´apertura dei mercati, prima i vantaggi che gli svantaggi e la globalizzazione non appare più irreversibile.