Il dissidente morto in carcere il 16 febbraio è stato l’unico leader capace di unire le opposizioni e di parlare a tutti i russi. La sua eredità è preziosa per il futuro del paese
Si è schierato per la libertà contro la tirannia, e ha rappresentato una vera minaccia per il regime russo. In un paese dominato dall’apatia nei confronti della politica, ha incoraggiato l’attivismo: “Se decidono di uccidermi, signica che siamo forti”
Vede una sola versione della Verità che trae forza da una vocazione profondamente paranoica: il sentimento di accerchiamento e di minaccia incombente sulla propria vita e sul proprio sistema di potere ne è la rappresentazione
Lunedì 25 ottobre in Sudan i militari del generale Abdel Fattah al-Burhan hanno arrestato alcuni ministri e annunciato lo scioglimento del governo e del Consiglio sovrano di transizione
Fanno spavento, messi tutti in fila: Hitler e Stalin, Mussolini e Franco,Khomeini e Saddam, Mao e i comunisti Castro, Honecker e Pol Pot, poi Pinochet e Stroessner, le dinastie Assad, Duvalier e Kim... Lo scrittore Olivier Guez ne ha raccolto i profili in un volume collettivo che, guardando al Novecento, parla dei nostri tempi: lamania peril controllo dei tiranni del passato è la stessa di una nuova, non meno pericolosa generazione di autocrati. Quelli nati sulla rete e fra i dati. Mark Zuckerberg, per esempio