Mentre l’Europa e molti paesi occidentali sono alle prese con l’invecchiamento demografico, la popolazione mondiale continua a crescere. Il tema non è certo nuovo, ma va affrontato nell’ambito di politiche di sviluppo basate sulla crescita economica.
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Se domani finiscono i tedeschi
Crollo demografico. In mezzo secolo la Germania potrebbe perdere 24 milioni di abitanti. Un destino comune all'Italia
Troppe culle vuote l’Europa non investe sul capitale umano
Lo scarto tra figli avuti e desiderati dimostra che le scelte di fecondità potrebbero essere aiutate dalle politiche
Le libertà dell’individuo pesano sulla demografia
L’assenza di asili nido, la crisi e la precarietà del lavoro c’entrano nella diminuzione delle nascite Ma chi rinuncia ai bambini spesso lo fa per difendere il suo obiettivo principale: un certo tipo di benessere
Il mondo dei centenari, tante vite in una sola
Esistenze lunghe, molto lunghe sono una realtà. E se già oggi è assai probabile che un bambino dell’Occidente possa superare il secolo, questo significa che occorre ridisegnare meccanismi e forme della nostra società
I migranti e l’Italia del futuro
Disegnare una strategia di sviluppo fondata sulla gestione sistemica dei flussi migratori, sull’integrazione di una quota determinante degli immigrati e sulla correlativa necessità di stabilire relazioni speciali con le terre di origine dei nuovi italiani.
Caporetto demografica, l’Italia si svuota
Poche nascite e picco di decessi, un calo così della popolazione non accadeva dal 1917 Gli stranieri sono l’8,3%, ma per la prima volta i migranti non hanno arginato il crollo
Demografia è destino
Le proiezioni danno la popolazione europea in declino, ma in modo difforme. Più colpiti saranno i paesi grandi e con poco sostegno alla natalità, come l’Italia. Gli effetti sociali ed economici. I rischi geopolitici. L’immigrazione come antidoto alla senescenza.
Costruiamo un paese che attragga i cervelli
Se i nostri studiosi hanno successo nel mondo non sarà perché la nostra vituperata scuola è migliore di quel che amiamo credere?
L’uomo va a più velocità, il mondo no
Analisi senza catastrofismi della crescita della popolazione: impetuosa in Africa, ferma in Europa