Se è impossibile far pagare gli europei più ricchi, rischio di un futuro di rivolte
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La democrazia e i suoi eversori
Dovrebbe ricordarlo il ministro dell’Interno: la lotta al terrorismo si combatte tutti insieme e non va usata a fini di parte, immiserendola
Educazione civica a scuola Un ritorno indispensabile
Sono state depositate le 50 mila firme necessarie per una legge di iniziativa popolare
Le (6 + 3) 9 potenze di internet
Da una parte le americane Google, Microsoft, Apple, Facebook, Ibm, Amazon (G-MAFIA). Dall’altra le cinesi Baidu, Alibaba, Tencent (BAT, pipistrello). Sulla loro sfida, ma anche sui sistemi di valori, si gioca il futuro dell’intelligenza artificiale
Tecnologia e fake: i piani di conquista sono più insidiosi
Il dibattito delle idee. Parla Joseph Nye che trent’anni fa introdusse nella geopolitica una categoria che avrebbe goduto di straordinario successo: il soft power Oggi accanto al «potere duro» (soprattutto militare) e al «potere soffice» (modelli culturali e suggestioni) c’è il «sharp power», subdolo e tagliente
Nessuno stato è sovrano se non doma i nuovi giganti
Il potere delle multinazionali digitali Amazon, Apple, Facebook e Google si espandono per prendere il posto delle banche,ma anche delle officine e dei negozi
Flop power
Credevamo che il mondo fosse piatto: che il potere di fascinazione dell’Occidente potesse imporsi ovunque senza ostacoli. Ci sbagliavamo, e non di poco. L’America non ha perso del tutto la capacità«morbida» di piacere (l’Europa purtroppo sì)ma ora la competizione è tornata a essere«dura»: economia ed eserciti. La geopolitica, in altre parole. Un cambio di passo imposto dall’ascesa al potere in Cina di Xi Jinping. Lo raccontiamo in queste pagine: con le parole di Joseph Nye, che per primo ha elaborato il concetto di«soft power», e con quattro esempi di seduzione culturale che non funziona
Democrazia in minoranza
Nell'Europa delle libertà c'era la maggioranza silenziosa, oggi c'è la maggioranza populista
La rete e la leadership che diventa «followship»
La classe dirigente tende sempre più a seguire passivamente le opinioni della maggioranza (forse soltanto quelle di chi urla di più)
«La mia Europa senza più padri»
«la grande sconfitta, nella cacofonia mondiale delle nazioni oggi, è l’Europa»: la filosofa Julia Kristeva, in un’intervista al Corriere, riflette sulla crisi politico-ideale del continente.