Per l’ex direttore dell’Economist è la nuova versione dei baroni del petrolio e del complesso militare industriale
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Come difendersi dalla “broligarchia” che vuole riscrivere i giochi globali
Il quadro deprime ma la via d’uscita è una sola: bisogna ricordare, resistere e mettere in ridicolo
MICHAEL WALZER Un pericolo le spinte autoritarie di questa tecnodestra
I progressisti sono annichiliti dalla sconfitta e si limitano a sperare che il campo rivale imploda
L’ascesa globale dei populismi nel 2024: il “fascino” dei leader
Metà della popolazione globale è stata chiamata alle urne nel 2024. Con quali risultati?
Il futuro della sinistra
Il fronte progressista in Europa non se la passa tanto bene. I politologi Maurizio Ferrera e Marc Lazar affrontano diagnosi e propongono rimedi: partire dalla lotta per la giustizia sociale e per l’ eguaglianza (che non è egualitarismo); rispondere all’ esigenza di sicurezza fisica, sociale ed economica; tutelare parità di genere e diversità; allargare la partecipazione democratica; proteggere da crisi climatica, pandemie, guerre (intanto)
Gli inganni della leadercrazia
Più aumenta la moda della leadership più si indebolisce la nostra democrazia, che si trasforma in leadercrazia. Forse, allora, dovremmo tutti occuparcene di più.
Le istituzioni e i loro poteri invisibili
Democrazia. Rosanvallon esplora gli elementi alla base dei sistemi istituzionali: fiducia, autorità e legittimità, in profonda crisi. Intuizioni acute e proposte riduttive
La società degli autocrati
Vincitrice del Pulitzer e, pochi giorni fa, del premio perla Pace a Francoforte, Anne Applebaum torna in libreria per affrontare uno dei grandi fenomeni geopolitici di questi anni: un ’ eterogenea alleanza di Paesi tenuti insieme dalla comune avversione verso le liberaldemocrazie. Gli azionisti? Cina, Russia, Iran, Venezuela, Nord Corea...
Friedrich von Hayek e la critica liberale alla meritocrazia
La critica di Hayek alla meritocrazia come ideale di giustizia
Sale la rabbia sociale tra cittadini disperati
Lasciati indietro dalla globalizzazione e dal liberismo, ignorati dal mercato, intere regioni e milioni di abitanti alimentano la protesta (guardate cos ’è successo in Gran Bretagna) e il voto estremo (guardate cos ’è successo in Germania). Paul Collier, fra i più noti economisti dello sviluppo, indaga le cause e immagina soluzioni. Per esempio nuovi movimenti dal basso. Il modello? La Danimarca