Non è possibile insegnare con uno stipendio di 1200 euro al mese. Con questa somma non si possono comprare libri e nemmeno giornali: né si acquistano vestiti, cappotti e golf nuovi, senza i quali nessuno avrà mai il rispetto degli alunni, visto che oggi la dignità esiste solo se è accompagnata da danari.
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La rabbia
Il testo che segue, scritto da Pier Paolo Pasolini, è apparso sul n. 38 del 20 settembre 1962 sulla rivista "Vie nuove", con cui Pasolini collaborava, ed è stato raccolto, insieme ad altri interventi, nel volume Le belle bandiere, a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma. Pasolini risponde a un lettore che gli aveva rivolto appunto alcune domande sul film.
Analfabeti, un popolo in crescita. Sono quasi sei milioni, altri 13 a rischio
Che un terzo della popolazione italiana sia analfabeta è stato confermato anche da due ricerche internazionali che non si basano su autocertificazioni, ma sull'osservazione diretta degli intervistati e delle loro effettive capacità, a prescindere dal livello di istruzione dichiarato.
Legalità d’evasione.
Dopo una breve stagione politica, il ritorno del giallo a una omologata letteratura d'intrattenimento
Raccontare l’ Italia senza avere paura di sporcarsi le mani
Così come negli scaffali delle librerie, fra lividi pamphlet contro tutto e contro tutti, manualistica sulla seduzione fai-da-te, agiografie di veline e velinari e barzellette sulla castroneria nazionale, da anni ormai campeggia il nucleo "hard-core" di una letteratura "non identificata" che si danna l'anima per afferrare i contorni troppo spesso indecifrabili dell'Italia, il mutamento antropologico del suo presente e le ossessioni del suo eterno e inattaccabile spessore reazionario.
Le ragioni del dubbio.
Per una morale a misura d'uomo
Una società totalmente giusta non è affatto auspicabile.
Incontro con la filosofa ungherese, che in questa pagina racconta i principali passaggi della sua vita, a partire dall'incontro casuale con Lukács. All'università la iniziò alla filosofia e ora torna nei suoi ricordi come «una rivelazione»
La democrazia ha ancora bisogno di maestri
Questa società non ha dunque bisogno di maestri. Sono pateticamente inutili. I mezzi attraverso cui si trasmettono conoscenze e si formano coscienze si chiamano maestra-televisione, maestra-pubblicità, maestra-comunicazione, maestra-moda, ecc. Queste sì sono maestre ugualitarie, stanno sul nostro stesso piano, usano il nostro stesso linguaggio, si prestano a essere comprese da tutti senza sforzi, sono adatte alla società dei grandi numeri, sono perciò pienamente democratiche.
L’impronta sull’universo.
Il cosmo si espande secondo una rotta precisa, l'unica a consentire la nascita della vita. Parla John Barrow, teorizzatore del «principio antropico»
La città si svende, così cambia il paesaggio
È una devastazione permessa dai comuni che danno le autorizzazioni pur di ricavare risorse, i comuni infatti concedono autorizzazioni per costruire case in zone agricole o mettere fila di capannoni lungo le strade, per questo incassano gli oneri di urbanizzazione e l´Ici...