Parasite è un modello globale. Il resto è re-make, -vival, -boot

I 25 anni più rivoluzionari del cinema (simili al periodo 1895-1920, ma più dirompenti di Nouvelle Vague, neorealismo e New Hollywood) non hanno un rivoluzionario. È finito l’autore, ora il regista è lo spettatore, cioè la persona che fa del film ciò che vuole: pause, streaming, «binge watching», interferenze, salti, interazioni social... E determina il riciclo dell’immaginario

C’è Lost, inizia un’altra era. Persi in un mare di serie tv

Per rendere l’idea basta un episodio diventato leggendario: nel gennaio 2010 il portavoce della Casa Bianca annunciò che l’atteso discorso di Obama sullo Stato dell’Unione (il più importante dell’anno) non si sarebbe sovrapposto alle prime puntate dell’ultima attesissima stagione del capolavoro di J.J.Abrams. Così la televisione, e il modo di guardarla, sono cambiati per sempre

Le missioni dell’università sono due, non tre

«Oltre alle prime due, che sono insegnare e studiare (o “fare ricerca”), i professori universitari da qualche tempo devono farsi carico della terza, cioè condividere i prodotti dei loro studi con il mondo che sta al di fuori e con la società che, non bisogna dimenticarlo, gli paga lo stipendio (e gli studi, e le biblioteche). In un recente articolo uscito online sulla rivista ”Il Mulino”, Claudio Marazzini, già presidente dell’Accademia della Crusca, ha detto male di questo zelo relativo alla “Terza missione”. Male, ma non abbastanza»