Il pessimismo è un lusso che i poveri non possono permettersi

L’auto inquina e contribuisce al disastro ambientale? Le banane del supermercato non sono abbastanza biologiche? I conflitti pregiudicano il futuro? Sono problemi reali, drammatici, sconvolgenti. Ma sono problemi che i precari delle metropoli del mondo, gli immigrati delle periferie, i disperati di ogni Sud — per Miguel Benasayag filosofo e resistente, psicoanalista e guevarista, argentino rifugiato a Parigi durante la dittatura — non hanno la forza di affrontare. «E allora dico: basta con i profeti da salotto dell’apocalisse»

Evelyn Waugh Il privilegio di essere snob

«Detestava la plastica, Picasso, i bagni di sole e il jazz: insomma tutto ciò che era successo nel corso della sua vita. La fiammella di carità che gli veniva dalla religione era appena sufficiente per attenuare il suo disgusto trasformandolo in noia». Non è un autoritratto, ma è la cosa più sinceramente autobiografica scritta da questo inglese schifiltoso (19031966) che si convertì al cattolicesimo più per amore della liturgia che della rivelazione. Una nuova edizione di «Ritorno a Brideshead» consente di rileggere la sua avventura letteraria