Maestri del Novecento. Torna «Il castello di Udine», curato da Claudio Vela, che ripristina le note originali dell’autore: è il testo-chiave per capire il complesso rapporto dell’ingegnere col regime
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Fuggire, sì ma dove?
“La preda” e stato scritto dall'autore sudafricano Damon Gulgut subito dopo la fine dell'apartheid. Protagonista un uomo di cui non sapremo il nome
Una teologia rigenerante
L’arcivescovo di Lima, avamposto della Chiesa, Carlos CastilloMattasoglio è tra i 21 cardinali creati dal Papa nel concistoro del 7 dicembre. «Intrighi economici e monopoli causano poveri. Dobbiamo condividere ricchezza e cultura»
Nietzsche senza la volontà di potenza
Grazie alla caparbietà di tre italiani— Giorgio Colli, Mazzino Montinari, Luciano Foà— abbiamo potuto ascoltare la vera voce del pensatore tedesco, non manomessa dalla sorella. Una storia editoriale che è una grande avventura culturale
Antonia Pozzi. Parole esatte come i nomi degli alberi
Così Antonella Anedda definisce la lingua della grande poetessa. Suicida a 26 anni, l'esistenza segnata dalla volontà altrui di cambiarne l'essenza. Le liriche usciranno solo post mortem
Alba De Céspedes, la vita in vedetta
Discorsi inediti. «È una donna che vi parla stasera» raccoglie gli appelli che l’autrice rivolse agli italiani dalle radio libere di Napoli e Bari, ma anche le pagine di diario che narrano la fuga da Roma
Ronald Dworkin, la parabola dei talenti e l’effetto della sorte
Il filosofo del diritto analizza l'uguaglianza delle risorse e l'effetto della sorte nella distribuzione del benessere
Datemi un punto d’appoggio …
La leva dell’intelligenza ci ha innalzati come teorizzava Archimede, ma serve una fede a cui appoggiarsi. Filosofia, religione o politica offrono una soluzione a patto di non crederle immobili, perché nulla lo è.
Le parole che salvano dalla solitudine della follia
Paolo Cognetti: “Le malattie nervose non devono essere una vergogna da nascondere”
L’informazione ha fatto la storia e gli uomini
Idee per il futuro. Dopo il bestseller «Sapiens», lo storico Harari propone un viaggio nello spazio e nel tempo accostando civiltà e discipline diverse per concludere che il «nexus» ci può rendere liberi o schiavi