Non c’è al mondo un luogo che non faccia male

«Desideravo da anni andare a Klagenfurt, per quella mia fissazione di fermarmi davanti alle tombe delle scrittrici e degli scrittori che ho amato e parlar loro nella mia testa, ma accanto alle loro ossa, anzi alla polvere che sono tornati a essere. Volevo vedere dov’era nata, Ingeborg Bachmann, perché sempre voglio vedere il luogo di nascita di chi amo, soprattutto se lo ha abbandonato, se lo ha perduto. Sembra una scelta sua, invece è stata la Storia a decidere quell’esilio. Anche mio padre è un esiliato, come me. Anche per noi è stata la Storia a scegliere – ma chi la chiamerebbe così»

Leggete «Mein Kampf» E capirete meglio Putin

Cent’ anni fa, imprigionato nella fortezza di Landsberg, Adolf Hitler dettò il libro— sgrammaticato e respingente —in cui esponeva i suoi propositi e che sarà pubblicato nel1925.Vincenzo Pinto, che ne ha curato l’ edizione critica italiana, sostiene che quel testo contorto è un classico di retorica politica. Oggi è molto diffuso nei Paesi arabi, dove è letto come un manifesto antiimperialista e antisemita. Mentre l’interesse del Führer per le comunità tedesche fuori dai confini del Reich ricorda l’ analoga linea di Mosca oggi