Massimo De Giuseppe ripercorre la storia di una nazione caratterizzata dalla resilienza del suo popolo e da una collocazione internazionale peculiare
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In quella caverna c’è tanta bellezza
Estetica. Fin da Paleolitico la produzione di immagini veicola informazioni utili alla sopravvivenza: ogni pietra e ogni ciottolo portano in una dimensione immersiva. Il saggio di Michele Cometa
Il traduttore diventa quasi la sua scrittrice
Roberto Francavilla ha reso in italiano le opere della brasiliana Clarice Lispector: correndo qualche rischio, il suo romanzo rende omaggio a lei, alle sue atmosfere e alla città che non amò, Berna. Prendere o lasciare
Il divorzio nell’età del jazz
Nel 1929 Ursula Parrot pubblico il ritratto di una donna libera con un matrimonio al capolinea. Quel romanzo diventò subito un best seller da 100.000 copie. E ispirò Hollywood. Adesso ritorna in libreria
In una società di alberi vagabondi
È meno fiaba e più apologo il nuovo romanzo dello scienziato Stefano Mancuso, che ha messo la neurobiologia vegetale al centro delle proprie ricerche. Protagonisti arborei, dialoghi, scene picaresche. E un fondo di preoccupazione
Quando l’Europa sbagliò tutti i calcoli
Unico italiano tra gli Immortali dell’Académie Française, Maurizio Serra ha dedicato un saggio alla conferenza del 1938: «Scenario già scritto nel Mein Kampf. Con Putin è diverso»
Qabbalah e Gesù L’ audace incontro
L’umanista Pico della Mirandola nel Quattrocento usò la mistica ebraica per convincere i cattolici della divinità di Cristo, mentre tra Sette e Ottocento il massone sionista Franz Joseph Molitor interpretò quella tradizione in senso cristiano... Le indagini di Gershom Scholem
Lavanderie nere come il carbone
Piccole cose come queste. Il premio Oscar Cillian Murphy rifornisce di torba uno dei conventi-prigione dove venivano rinchiuse le ragazze madri irlandesi. La schiavitù cui assiste lo costringe a rivangare il passato in un film psicoanalitico
Quanta poesia e quanta vita nella Mosca disperata che aspettava il nuovo Puskin
Šalamov racconta la vertigine dell'atmosfera rivoluzionaria e la caduta nell'abisso comunista
Niente noir, quasi rosa: le donne di Scerbanenco
Torna un romanzo apparso a puntate fra il 1942 e il 1943: è ambientato in una «villetta solitaria» immaginata in una via «solitaria» di Milano che l’autore immerge metaforicamente nella nebbia. Destini alla deriva, poi il lieto fine