Si sbaglia per molti motivi differenti. E conoscerli può aiutare a decidere meglio. Ecco come
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La dimensione sociale dell’errore: perché è difficile andare controcorrente
Andare contro l’opinione del gruppo produce emozioni negative che spesso vogliamo evitare anche a costo di un profondo auto-inganno
Quando la speranza è più efficace dell’ottimismo
Immaginate e sperate che un mondo migliore è possibile, poi prefiguratevi come passare dall’immaginazione all’azione, e infine agite. Tre modi per rendere concrete le nostre speranze (aiutandoci anche con la poesia).
I nuovi puritani
I codici sociali stanno cambiando, in molti modi in meglio. Ma per coloro il cui comportamento non si adatta abbastanza velocemente alle nuove norme, il giudizio può essere rapido e spietato.
La fatica dell’ascolto e il pluralismo dell’errore
L’accettazione della fallibilità a livello personale, organizzativo, politico e sociale, può rappresentare l'antidoto migliore all'autoreferenzialità e a molte forme minori e maggiori di totalitarismo
Quando la “diversità” diventa un bene pubblico
I nostri errori ci appaiono, primariamente, come una faccenda individuale, invece, molto spesso, l'errore ha una fortissima dimensione sociale
La saggezza della folla e l’insipienza della massa
Quando dobbiamo prendere delle decisioni davvero importanti è buona regola non farlo da soli.
La fatica del cambiare idea
Cosa capita quando la nostra piacevole e rassicurante sensazione di essere nel giusto muta istantaneamente nella consapevolezza di aver sbagliato tutto?
Dalla giustizia alla sanità, quanto ci costa non sentire il “rumore”
Il libro "Rumore" (Utet) di Kahneman, Sibony e Sunstein spiega l'origine delle diversità di giudizio umano sugli stessi fenomeni
L’inerzia non è prudenza, è ciò che ci fa perdere la sfida con il futuro
Il passato è solo uno dei criteri da tenere in considerazione. Sarebbe utile svincolarsi da logiche vecchie e stantie che si sono rivelate fallimentari per troppo tempo