Scuola di cittadinanza

Nel febbraio 2013 Maurizio Ferrera caldeggiò su queste pagine l’idea dello ius scholae: un percorso di istruzione al termine del quale l’alunno straniero diventa italiano; nel 2015 il Parlamento cominciò a discuterne; l’estate ha riacceso un faro dopo l’apertura del ministro Antonio Tajani(Forza Italia). Nei giorni in cui si torna in classe, abbiamo chiesto a Ferrera di tirare le fila di un dibattito spesso animato da quel sentimento che il filosofo Jacques Derrida ha definito hostipitalité, ospitalità mista a ostilità

Ius scholae, il premio di cittadinanza

Tra i figli degli immigrati sono molti gli abbandoni: il 35%. Ennesimo rinvio per il disegno di legge sullo ius scholae, che concede la cittadinanza ai figli degli immigrati che abbiano completato cinque anni di scuola in Italia. Sarà discusso in Aula solo a settembre, sempre che questa legislatura continui. Siamo un paese di immigrazione recente e che per ragioni demografiche ha molto bisogno di manodopera immigrata.

Lo Ius Scholae è scritto nel rap dei nuovi italiani

Il 59 per cento degli italiani intervistati da YouTrend si è detto a favore della proposta di legge sullo Ius Scholae. Che cos’è lo sapete, ma ripetiamolo: è il diritto di cittadinanza per i minori stranieri residenti in Italia (attualmente quasi un milione) rilasciato in base alla frequenza di un ciclo di studi (almeno cinque anni di scuola).