Ho passato la vita a studiare la gravità quantistica temendo che non sarebbe mai servita a nulla
Poi arriva questo film, Interstellar, dove la gravità quantistica salva il mondo. Fantastico
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Francesco Rosi, il cinema combattente
Muore a 92 anni il regista Francesco Rosi, uno sguardo lucidissimo sulla nostra epoca e sui guai della sua sinistra. Da «Le mani sulla città» passando per «I magliari», «Salvatore Giuliano», «Lucky Luciano» fino a «La Tregua
Combattenti. Margarethe von Trotta
Figlia di un pittore, nata a Berlino, ha vissuto in Francia e a lungo anche in Italia. Ha iniziato come attrice ma presto è diventata una regista dura e coraggiosa.
Olive Kitteridge e il bisogno di storie
Perché abbiamo tanto bisogno di storie? Perché guardiamo tre serie tv contemporaneamente e se separano in due l’ultima stagione di Mad Men ci stiamo male? Questa fame di storie è sana o bulimica? E il cibo con cui la saziamo è sano?
L’obbedienza è tornata a essere una virtù
La disobbedienza è solo l’altra faccia dell’ obbedienza Non si ascolta una voce, perché si ascolta un’altra voce.
Il film mediocre che è diventato una bandiera di libertà
Anche una satira macchiettistica può essere indigesta per un regime tirannico come quello nord coreano.
A beautiful mind
Cinema, letteratura, tv raccontano le vite dei grandi scienziati che diventano così i nuovi, veri eroi dell’immaginario
Tra scoperte epocali drammi privati e inevitabili cliché
Vent’anni senza Gian Maria Volonté, l’attore che incarnò un’epoca
Il 6 dicembre del 1994 moriva in Grecia, sul set di Angelopoulos, il protagonista di capolavori come "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e "La classe operaia va in paradiso"
Quel film sul lavoro e la dignità da ritrovare
Jean-Pierre e Luc Dardenne: Due giorni, una notte, ulla condizione umana nel tempo del lavoro difficile o negato
Il film-profezia di Pasolini, così nel ’63 raccontò l’Italia d’oggi
La visione de "La rabbia", il film-saggio di Pier Paolo Pasolini finalmente ricomposto da Giuseppe Bertolucci, con la Cineteca di Bologna che presiede, nella versione pensata dall'autore, senza l'insensata aggiunta di Giovanni Guareschi, solleva un dubbio terribile. O Pasolini era davvero un profeta oppure l'Italia è tornata indietro di mezzo secolo, ai peggiori anni Cinquanta, tempi gretti, reazionari, impauriti.