A duecento anni dalla nascita quel che resta del padre del comunismo non va cercato nei movimenti che ne raccolsero il nome ma nei pensatori cresciuti, dall’Europa agli Usa, nel capitalismo che voleva abbattere. Un altro spettro si aggira per il mondo?
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Il capitalismo non sta tanto bene
Per Colin Crouch ha preso il sopravvento il neoliberismo aziendalista, cinico e indifferente alle disuguaglianze: aumentano gli egoismi identitari e le tendenze xenofobe L'unica soluzione possibile è cedere sovranità ad autorità sovrannazionali in grado di interpretare meglio la nuova idea di interesse collettivo
Francesco parla ma la Chiesa è silenziosa
L’eco di Bergoglio sui media è inversamente proporzionale alla presa effettiva sulla catena istituzionale e pastorale, sull’ingaggio di vescovi, parroci e fedeli. L’effetto è uno scollamento tra Magistero e comportamenti individuali e di indirizzo politico-sociale
Quel 25 aprile del 2045
Il Fascismo, la Resistenza: a chi affideremo la memoria senza testimoni?
Piketty, ora la contesa è tra sinistra bramina e destra dei mercanti
L’economista francese ha studiato la grande mutazione degli ultimi 60 anni: i partiti un tempo legati ai ceti popolari oggi sono votati soprattutto da quelli più istruiti
Guerra fredda sul destino di Damasco
L’attacco degli Stati Uniti al regime siriano nasce da due obiettivi convergenti: creare una coalizione internazionale contro l’uso di armi chimiche da parte di Bashar Assad e mettere sulla difensiva la Russia di Vladimir Putin in Medio Oriente.
Siria. Con i raid l’occidente vuole partecipare alla spartizione della Siria
Il mosaico dell’ottavo anno di guerra in Siria.
«Nessuno vuole una vera guerra»
Robert Kaplan, celebre analista di affari internazionali, non è affatto impressionato dai «venti di guerra» in Medio Oriente.
La Siria finirà come i Balcani
Nella sedicente pax syriana è il Cremlino che taglia le fette di torta, bisogna quindi sapersi accontentare e inghiottire qualche boccone amaro.
Trump e il ruolo smarrito degli Usa
Le scelte del presidente, sistematicamente smentite dalle decisioni dell’indomani, hanno fatto sì che, in un quadro in cui tutto sta cambiando, il grande Stato nord-americano sia più spettatore che attore