La società del conflitto ha vita breve. Poi bisogna ricostruire. Un appello per guardare al domani
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La rabbia dei “perdenti” della globalizzazione
Se milioni di singoli individui, socialmente isolati, culturalmente indeboliti ed economicamente marginali reclamano quella sicurezza che la crescita di per sé non è più in grado di garantire, allora il rischio di un repentino rovesciamento autoritario (in forme necessariamente inedite) diventa più realistico.
Il naufragio dei diritti umani (anche) nelle democrazie liberali
A 70 anni dalla dichiarazione universale Onu viene criminalizzato chi li difende
La lezione della Brexit: un errore, comunque vada
Theresa May ha incassato dal vertice Ue un accordo che era l’unico possibile e che ora dovrà vendere a un’opinione pubblica preoccupata e divisa
La radice del patriarcato e il concetto di proprietà privata
Non Una Di Meno. Le tematiche messe in campo dal movimento delle donne spiazzano le forze delle diverse sinistre e spostano l’arena dove si è svolto gran parte del conflitto politico
Le lezioni da imparare sull’emergenza migrazioni
Nelle crisi globali come quella in corso ai confini tra Stati Uniti e Messico, può accadere il peggio in assenza di visione e di gestione politica
L’era della globalizzazione e le sue illusioni pericolose
Nella redistribuzione della ricchezza mondiale il gruppo sociale che ha perso di più (in termini di sicurezza e prospettive) è stato il ceto medio dei paesi Ocse
Il precipizio che si evita di vedere
Il governo non sembra avvertire il pericolo reale e sfida l’Unione europea convinto di avere il vento del consenso a suo favore. Il potere inebria, specie quando si hanno molti posti da spartire e non si è abituati a farlo. Stordisce poi gli ultimi arrivati
La lunga marcia della cosa nera
Oltre il fascismo tradizionale, il segreto di un’ideologia che alza muri, odia i deboli e discrimina in base alla " razza": è figlia del caos globale, del mondo senza più un tetto in cui il cittadino, smarrito, torna a essere solo individuo
Sveglia, cari liberali Di corsa a studiare
La ventata antistatalista degli anni Novanta è finita male, con l’attuale ribellione contro le élite. Oggi— suggerisce l’ex ministro Carlo Calenda— bisogna riconoscere gli errori compiuti e mettere tutto in discussione