Anche quest’anno la Fondazione Roberto Franceschi Onlus e la Fondazione PIME Onlus organizzano una giornata dei diritti per i ragazzi delle scuole medie, dedicata a tutti quei bambini e ragazzi, che per le più svariate ragioni ed emergenze, lasciano la loro terra d’origine per affrontare un viaggio fatto di incertezza e rischi, ma anche di sogni e speranze per il futuro.
Per l’occasione abbiamo chiesto un contributo da leggere ai ragazzi a Chiara Falco, dottoranda in Economia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che per conto della nostra Fondazione partecipa al gruppo di lavoro CRC che monitora l’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia. Ecco il testo della sua testimonianza.
DIRITTI IN TESTA 2015 – Giornata per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Come afferma Yoka Brandt, vicedirettore generale dell’UNICEF:
” Ovunque questi bambini e ragazzi si trovino – in viaggio dalle loro case, in mare, o sulle coste europee o di altri continenti – hanno tutti il diritto di essere protetti e curati. ”
Si parla di bambini e ragazzi come voi.
Si parla di chi ha perso dei diritti: di cittadinanza, d’istruzione, di salute.
Ma quanto sono davvero lontani da voi (e da noi) questi ragazzi?
Non molto.
Ecco cosa succede oggi in Italia:
• 1 bambino su 7 nasce e cresce in una famiglia in condizioni di povertà assoluta
• 1 bambino su 500 vive in strutture di accoglienza
• 1 bambino su 20 è vittima di violenza domestica
• 1 su 20 vive in aree ad alto rischio di inquinamento ambientale
• più di 8 bambini su 10 non possono permettersi di frequentare l’Asilo Nido e 1 su 10 non può permettersi di frequentare la Scuola Materna.
E’ l’esito dell’8° Rapporto sull’Attuazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia redatto dal Gruppo CRC (Convention on the Rights of the Child) di cui la Fondazione Roberto Franceschi Onlus fa parte dal 2012.
Il Gruppo CRC è un gruppo di lavoro legato al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presso l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Ha lo scopo di monitorare la situazione italiana relativa ai diritti dei bambini e dei ragazzi, quindi di sottolineare quali sono le criticità e provare a proporre delle soluzioni concrete contro la povertà e la disuguaglianza dei più piccoli.
Ogni anno redige una sorta di libro, una raccolta d’informazioni e dati su quello che succede ai bambini in Italia.
L’attenzione della Fondazione Roberto Franceschi Onlus non si ferma solo ai bambini e ragazzi poveri in Italia.
Lo scorso anno ha finanziato un progetto in Cambogia promosso da due studentesse dell’Università degli studi di Milano-Bicocca e dell’Università Cattolica.
In una zona rurale poco distante dalla capitale cambogiana sorge un’Università. Ed è cosa rara in un Paese dove il livello di analfabetismo è ancora molto alto.
Per i ragazzi poveri della zona era difficile poter raggiungere la capitale Phnom Penh e frequentare l’Università. Quindi, nel 2009, il vescovo ha deciso di fondare il Saint Paul Institute e istituire corsi di laurea in Agricoltura, Inglese, Economia e Informatica.
L’idea è stata quella di investire sul capitale umano dei giovani, perché lo sviluppo è certamente una possibilità di miglioramento, e l’educazione scolastica gioca un ruolo chiave, soprattutto in un ambiente povero.
Concludo con una frase dell’8° Rapporto del Gruppo CRC:
” Non è accettabile il fatto che un bambino, senza alcuna responsabilità se non quella di essere nato nel posto sbagliato, non possa godere del suo diritto a un pieno dispiegamento del potenziale di crescita. ”
Purtroppo, nel 2015, il luogo in cui nasci fa la differenza. Ancora. In Italia e in molti altri Paesi del mondo.
Chiara Falco
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