Il progetto Diritto al Lavoro – Percorso Attitudini della Fondazione Roberto Franceschi Onlus si rivolge ai ragazzi delle classi terze o quarte delle scuole superiori di Milano a cui fornisce informazioni e strumenti culturali per orientarsi consapevolmente e criticamente nelle loro scelte post-diploma. Attraverso laboratori completamente gratuiti per gli studenti e i docenti delle scuole partecipanti, intende diffondere capacità di autoanalisi attitudinali per aiutare i ragazzi a fare scelte di studio e/o di lavoro coerenti con le loro personalità individuali. Il progetto contribuisce in questo modo a contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e contenere quello dei NEET (not in education, employment or training) ovvero dei giovani – tra i 16 e i 29 anni – che non lavorano e non studiano, sprecando intelligenze e talenti.
Le scuole partecipanti all’11a edizione del progetto, che si svolge nell’anno scolastico 2017/2018, sono l’ITST Artemisia Gentileschi, l’ITSOS Albe Steiner e il Liceo Scientifico G. Marconi di Milano. Nel corso dell’anno vi racconteremo il percorso dei ragazzi partecipanti, per ora lasciamo che chi ha conosciuto da vicino il progetto spieghi perché vale la pena parteciparvi.
Così la testata Repubblica degli Stagisti racconta il progetto
«Che cosa vuoi fare da grande?» si chiede sempre ai bambini. Le risposte sono quelle note: chi da piccolo non fantasticava di diventare calciatore o ballerina, veterinario, pilota o vigile del fuoco? Sia che questi sogni si avverino oppure no, sapere sul serio che cosa si vuol fare da grandi è comunque una consapevolezza a cui «si arriva davvero solo quando si inizia a lavorare» afferma Roberto Vaccani, docente alla SDA Bocconi, consulente organizzativo e coordinatore del progetto “Diritto al Lavoro – Percorso Attitudini” della Fondazione Roberto Franceschi Onlus. Il programma, attualmente all’avvio della sua undicesima edizione, coinvolge i ragazzi delle scuole superiori in un percorso alla scoperta delle proprie inclinazioni, offrendo un servizio di orientamento preliminare verso un mondo del lavoro che, oggi più di ieri, richiede flessibilità, intraprendenza e creatività.
Irene Dominioni - Repubblica degli Stagisti
- Continua a leggere l′articoloDue insegnanti delle scuole partecipanti spiegano perché hanno scelto di aderire al progetto
E’ da oltre dieci anni che l’Istituto Artemisia Gentileschi di Milano aderisce al Progetto Diritto al Lavoro – Percorso Attitudini proposto dalla Fondazione Roberto Franceschi Onlus.
Il Progetto ha coinvolto in questi anni molte classi dell’istituto Gentileschi. Ha sempre attratto più studenti che, grazie alla forza trascinante del prof. Vaccani, docente SDA dell’Università Bocconi, hanno preso confidenza con “le proprie attitudini” in considerazione poi di una ponderata scelta di studio e di lavoro.
Le lezioni hanno riscosso interesse. Sono poi seguiti dei laboratori in cui gli studenti hanno prodotto i loro lavori multimediali. Per loro è stato un momento importante di crescita personale e soprattutto di consapevolezza dei propri tratti di personalità in vista delle decisioni future. Sono poi rimasti molto impressionati da come una scelta non corretta dell’indirizzo di studio possa essere sempre oggetto di revisione, in quello che il prof. Vaccani, chiama “deragliamento intelligente”.
Il tutto è stato integrato dalle lezioni di Storia di Diritto del Lavoro della prof.ssa dell’Università Statale di Milano Debora Migliucci che, grazie alla sua capacità di interagire con gli studenti, ha saputo coinvolgerli e incuriosirli.
E’ stato, altresì, un momento di crescita anche per i docenti, che hanno preso consapevolezza del fatto che l’apprendimento degli studenti per essere efficace e portare a proficui risultati deve passare attraverso l’individuazione delle loro attitudini. Quanto prima gli studenti ne prendono atto aiutati dai propri professori, tanto migliore sarà il loro percorso scolastico.
E’ nata l’esigenza e il bisogno da parte dei docenti dell’istituto Gentileschi di formarsi. Difatti non appena è stata proposta loro la possibilità di un seminario dedicato allo studio delle attitudini con il prof. Vaccani la loro adesione è stata totale.
Il Percorso Attitudini è validissimo, perché permette ai docenti di fare breccia nell’apaticità e nel disinteresse avvertito da alcuni studenti verso lo studio, derivanti il più delle volte da una sbagliata scelta di indirizzo di studio, influenzata dalla famiglia, dagli amici e dalle aspettative sociali. Il tutto genera prima frustrazione e noia negli alunni verso la scuola e poi conseguentemente l’abbandono scolastico.
Il Progetto lavora proprio su questo punto debole dell’apprendimento e cioè combattere l’abbandono scolastico derivato da scelte di studio sbagliate, intervenire in tempo ad aiutare gli studenti ad individuare le proprie attitudini e formare i docenti, che potranno poi essere guida degli allievi e punto di riferimento per gli altri colleghi. L’Istituto Artemisia Gentileschi ringrazia la Fondazione Roberto Franceschi Onlus, il prof. Roberto Vaccani e la prof.ssa Debora Migliucci per l’opportunità offerta ai propri studenti e docenti in questi anni e auspica di poter partecipare al progetto negli anni futuri.
Annamaria Giurgola
Docente di Diritto all′ITST Artemisia Gentileschi di MilanoHo avuto il piacere di collaborare con la Fondazione Roberto Franceschi Onlus alla progettazione di un’esperienza di project work durante il quale gli studenti dell’Itsos Albe Steiner hanno partecipato al percorso di orientamento sulle attitudini in collaborazione con altri istituti, intervistando gli studenti che hanno partecipato al progetto.
Ho apprezzato molto la chiara volontà di mettere i ragazzi al centro, di offrire loro un’opportunità per mettersi in gioco, per esplorare le proprie inclinazioni e i propri desideri. Uno dei momenti più interessanti è stata la giornata conclusiva del progetto, in cui gli studenti delle diverse scuole hanno avuto modo di confrontarsi tra loro, partecipando attivamente alla gestione dell’evento, con il supporto di adulti con i quali poter fare un bilancio del percorso.
Credo che si tratti di un progetto prezioso, complesso da gestire, un regalo per i ragazzi, a cui si offre la possibilità di dedicare del tempo ai propri pensieri e alle proprie aspettative, spesso condizionate da tante voci, spesso confuse, che hanno la necessità di mettere in ordine.
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