Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 2015 un incendio ha colpito il Gran Ghetto di Rignano Garganico (FG), il villaggio di cartone nelle campagne tra Foggia e San Severo, bruciando decine di baracche dove vivevano centinaia di migranti africani che ora si trovano senza un tetto.
Scossi da questo episodio abbiamo contattato Abdoul Kone, bracciante, conduttore di Radio Ghetto e testimone del documentario Io ci sto “fra i migranti”, che abbiamo avuto il piacere di ospitare a gennaio nella serata in ricordo di Roberto “Il lavoro e la vita”, per esprimere la nostra vicinanza e avere ulteriori notizie. Abdoul ci ha scritto queste semplici parole, alle quali non vogliamo aggiungere alcun commento, tranne che siamo vicini a lui e a tutti i braccianti che vivono in condizioni disumane e inaccettabili in un paese che si ritiene avanzato e democratico.
Salve a tutti voi che ci avete pensato! Vi ringrazio personalmente e anche a nome di tutti i braccianti! Purtroppo è successo così visto che tutte le nostre case (baracche) sono state costruite con legno,cartone, plastica, ecc. Tutte le baracche erano attaccate insieme con poco spazio per l’aria. Così quando è successo un incendio in una di queste, si è disperso in tutte le altre purtroppo. Non sappiamo le origini dell’incendio, da chiarire. Ma una cosa importante, secondo le informazioni che ho ricevuto, è che non ci sono dei feriti per il momento grazie al Signore! Quasi la totalità del ghetto è bruciata (che triste). Vivevano circa 200 o 250 persone questo inverno nelle baracche, adesso tanti di loro si sono ritrovati senza un tetto. Abbiamo solo un speranza, che domani sia possibile un mondo migliore per noi.
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