La gestione dei flussi migratori irregolari nel Mediterraneo ha obiettivi in forte tensione tra di loro. Allo stesso tempo, le nostre istituzioni cercano di ridurre gli arrivi in Europa e i naufragi di migranti. La politica vede questi fini come contrastanti, perché assicurare un passaggio sicuro implicherebbe incentivare la migrazione. Al contempo, i risultati del controllo dei confini europei sono altamente mediatizzati. La televisione, i giornali e i social media offrono un’enorme quantità di notizie di sbarchi, soccorsi e naufragi, ai quali i cittadini italiani—ed europei in generale—sono esposti di continuo. Quando questa forte attenzione si riduce, le istituzioni tendono a ridurre la sicurezza per i migranti, con l’obiettivo di disincentivare le partenze.
Per andare di là delle generalizzazione e valorizzare le singole vicende umane che nel racconto mediatico vengono spersonalizzate, Giacomo Battiston insieme a Francesco Bevilacqua e Enrico Silvestri mettono a punto una mappa narrante, strumento con il quale interagiscono con il pubblico presente.
La mappa, che prima tracciava come pixel gli eventi dei salvataggi in mare, oggetto di osservazione nel lavoro di ricerca di Giacomo è ora un dispositivo più raffinato, intriso e fitto di storie umane, brevi audio racconti degli stessi migranti che consentono di analizzare il fenomeno nel dettaglio dei particolari.
LUOGO DELL’AZIONE
Via Laura Ciceri Visconti
GRUPPO DI LAVORO
Francesco Bevilacqua e Enrico Silvestri
FOTOGRAFIE DI PATRIZIO RASO
LA MAPPA NARRANTE (CLICCA PER INGRANDIRE)
ASCOLTA GLI AUDIO RACCONTI DEI MIGRANTI
Sono Giacomo Battiston, cresciuto a Mestre, dove amo tornare. Oltre che a Ca’ Foscari, ho studiato ad Atlanta, negli Stati Uniti e in Erasmus a Parigi, durante la triennale. Durante quel periodo ho cominciato a sviluppare la mia passione per le scienze sociali e in particolare l’economia. Nel 2015 mi sono trasferito a Milano, dove ho iniziato un dottorato all’Università Bocconi. Lì ho riordinato le idee e iniziato a interessarmi di migrazione. Nel 2017 ho vinto un fondo di ricerca della Fondazione Roberto Franceschi per il mio progetto “Border Enforcement and Rescue Policy in the Central Mediterranean: Drivers and Consequences“.
In questi anni ho viaggiato con la testa e con i piedi, arrivando, per la prima volta, in Africa subsahariana, a Conakry. Come tutti, negli ultimi mesi ho imparato a conoscere meglio il mio balcone, che mi regala pomodori e rucola.
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