L’incontro del 25 novembre a Verano Brianza dal titolo ” Ieri e oggi i valori della Costituzione vivono in chi ha sacrificato la vita per la giustizia, i diritti e la libertà” è stato organizzato dall’ANPI in collaborazione con la Fondazione Roberto Franceschi Onlus e il Comune di Verano Brianza. La serata è iniziata con un doveroso ricordo dell’anniversario dell’uccisione di Lea Garofalo il 24 novembre 2009 e della giornata sulla violenza sulle donne. A questo proposito Cristina Franceschi ha voluto sottolineare l’importanza che tutto ciò non si esaurisca in una giornata simbolica ma che diventi una pratica e una educazione culturale e sociale quotidiana. Pensando alla vicenda di Lea Garofalo, Nando Dalla Chiesa ha aggiunto che l’omicidio non è stato deciso e attuato tanto per la sua denuncia alla polizia quanto per aver tradito la famiglia e l’onore del compagno. Infine, sempre pensando ai tragici fatti degli ultimi giorni, tutti hanno voluto ricordare Valeria Solesin vittima dell’attentato criminale di Parigi, cioè di un progetto politico ben preciso e strutturato portato avanti da un esercito in guerra contro i popoli, anche sfruttando e strumentalizzando il grave disagio sociale, soprattutto dei giovani.
Sulla scia di un ragionamento sull’educazione ai diritti e doveri rivolta ai ragazzi, è stata ribadita l’importanza fondamentale di contrastare il disagio giovanile e le sue pericolose conseguenze attraverso la diffusione dei principi e dei valori fondamentali dettati della Costituzione. Non solo per quanto riguarda la 1° parte, ma con la massima attenzione a tutti gli articoli perché la 2° parte della Costituzione – ha affermato Nando Dalla Chiesa, che ha partecipato a 3 legislature ed è impegnato da sempre nella lotta contro le mafie – è importante quanto la prima. Ad esempio l’art. 54 sulle funzioni pubbliche: disonorare la funzione pubblica è un atto illegale!
Quando la Costituzione è stata scritta, nell’Assemblea Costituente e nella prima legislatura la percentuale di persone laureate era maggiore di quella odierna.
Ogni parola della Costituzione è stata scolpita ed è scritta in un linguaggio semplice, comprensibile a tutti, molto diverso da quello usato oggi da coloro che intendono scardinarne valori e principi.
Il racconto del libro “Morti per la Giustizia” e il senso di quella straordinaria iniziativa che la Fondazione Roberto Franceschi ha realizzato il 24 gennaio 2011, riveste ancora oggi un significato particolare. I parenti delle vittime degli anni ‘70 hanno subito la memoria dei fatti criminosi che hanno coinvolto i loro cari ed è stata un’eredità pesante. Il filo che ha legato – e lega tuttora – tutte quelle persone è l’impegno a portare avanti i principi di giustizia che hanno come base comune la Costituzione.
Quella sera tutte le persone, attorno a un tavolo, hanno scelto e presentato un articolo della Costituzione. Persone diverse, nelle loro storie, nelle loro idee e nelle loro scelte ma unite dal desiderio di rispettare e mettere in atto la Costituzione e disponibili ad ascoltare gli altri.
Una lezione da non dimenticare!
L’iniziativa di Verano Brianza si è poi conclusa con una breve descrizione dell’attività che la Fondazione Roberto Franceschi svolge soprattutto verso le giovani generazioni per favorire ricerche sui temi della disuguaglianza, della povertà ed emarginazione, per diffondere la Costituzione commentata e il valore etico del lavoro quale diritto fondamentale per l’esistenza e la dignità della persona. Da ultimo, è stata particolarmente significativa la testimonianza di Susanna Parravicini, vincitrice nel 2014 di un fondo di ricerca Roberto Franceschi con il quale ha potuto realizzare una ricerca sul microcredito in Sud Africa.
Un grazie particolare a Antonio Chiodo, all’ANPI e al Comune di Verano Brianza per aver organizzato l’iniziativa e per aver invitato Cristina Franceschi e Nando Dalla Chiesa a testimoniare la loro esperienza.
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