24 gennaio 2011 – Serata in ricordo di Roberto Franceschi – “Sul Filo della Costituzione”

Partendo dall’adozione di un articolo della Costituzione i parenti di alcune vittime degli anni ’70 raccontano attraverso quali percorsi siano riusciti a ricostruire una cultura capace di dialogare per erigere lo stato di diritto voluto dalla Carta. Il 24 gennaio 2011, nella serata in ricordo di Roberto Franceschi abbiamo voluto, tramite questi interventi, inviare un messaggio di fiducia, di impegno, di partecipazione e di coscienza storica soprattutto ai giovani

Lydia Franceschi, Presidente della Fondazione Roberto Franceschi Onlus, e il Prof. Michele Polo, Prorettore dell’Università Bocconi, consegnano i Premi di Laurea “Roberto Franceschi”.
A seguire: NOI – IO – LA CARTA COSTITUZIONALE

«Roberto Franceschi affermava che, per realizzare i diritti umani, era necessario un forte impegno culturale e civile. Il sapere acquisito, unito a ideali di democrazia non formale e di giustizia sociale, consente di elaborare progetti socio-economici per aiutare popoli, etnie e classi di individui emarginati.

La Fondazione a lui intitolata vuole ricordare non solo la sua figura e la sua tragica morte ma, in maniera particolare, i valori che gli furono propri mettendo a disposizione un premio di laurea denominato “Roberto Franceschi”.

Il premio verrà conferito a un laureato del corso di laurea specialistica dell’Università Bocconi che, nella sua tesi, abbia trattato uno dei grandi temi che riguardano il sottosviluppo, l’emarginazione, a livello nazionale o internazionale, attraverso un’analisi rigorosa e un progetto attuabile». (Tratto dal bando di concorso).

A seguire

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali, dove svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” (art. 2 della Costituzione italiana)

E’ in questo nesso di reciprocità tra diritti garantiti a tutti e dovere di solidarietà richiesto a ciascuno che si esprime l’essenza profonda del patto costituente. La Carta costituzionale fornisce le basi su cui ogni cittadino, proveniente da esperienze diverse e con il proprio passato, costruisce il suo modo di vivere e il proprio impegno civile.

Partendo dall’adozione di un articolo della Costituzione i parenti di alcune vittime degli anni ’70 raccontano attraverso quali percorsi siano riusciti a ricostruire una cultura capace di dialogare per erigere lo stato di diritto voluto dalla Carta. Il 24 gennaio 2011, nella serata in ricordo di Roberto Franceschi abbiamo voluto, tramite questi interventi, inviare un messaggio di fiducia, di impegno, di partecipazione e di coscienza storica soprattutto ai giovani.

INTRODUZIONE
Michele Serra

Art. 97 “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
Umberto Ambrosoli

Art. 28 “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Carlo Arnoldi

Art. 49 “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Alfredo Bazoli

Art. 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […]
Mario Calabresi

Art. 54 “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge“.
Nando dalla Chiesa

Art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale“.
Cristina Franceschi

Art. 24 “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
Art. 27 “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di
umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte
“.
Art. 101 “La giustizia e’ amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Alessandra Galli

Art. 111 “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.[…]
Maria Iannucci

Art. 13 “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. […]
Silvia Pinelli

Art. 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
Benedetta Tobagi

Messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
letto da Elisabetta Vergani

Coordina:
Danilo De Biasio

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