Tutto iniziò nella prima metà del XVI secolo, nelle università e poi al Concilio di Trento. Nell’elenco finirono migliaia di nomi (compresi Dante, Kant, Leopardi, Moravia). Il 13 aprile 1966 il cardinale Alfredo Ottaviani annunciò la soppressione della lista dei volumi che diffondevano una «dottrina impura»