Capire e classificare quando un oggetto è animato (oppure inanimato) resta alla base della cognizione umana, mobilitando numerose facoltà e aspettative. Con l'importante conseguenza di un certo dualismo tra menti e corpi. Breve excursus su biologia e neuroscienza delle credenze
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Viaggio in una mente senza immaginazione
Neuroscienze. Nella grande variabilità individuale della capacità del nostro cervello di generare immagini si può passare dalla iperfantasia alla afantasia cioè all’assenza totale di questa capacità
La linea d’ombra di Konrad (Lorenz)
Vite. Il romanzo di Ilona Jerger propone come fil rouge la compromissione dell’etologo con il nazismo e sottolinea un problema con l’interpretazione del meccanismo della selezione naturale
Vedere i teoremi senza sapere come provarli
Matematica & Inconscio
Un’intelligenza così creativa da superare i limiti
A differenza dei computer, abbiamo bisogno di scorciatoie perché le nostre risorse sono limitate
Curare il Parkinson grazie a una scimmia
I confini della ricerca. La storia della scienza ci dice che la strategia di studio che impiega i modelli animali ci ha regalato imprevedibili e immensi benefici. Come nel caso dei neuroni specchio
L’intraprendente società degli animali
Nel 1973 l’Accademia di Svezia premiò i padri dell’etologia (Konrad Lorenz, Niko Tinbergen e Karl von Frisch) per le loro ricerche. Ad esempio sulla funzione biologica dell’atto di covare le uova. O sulle dichiarazioni d’amore delle mosche
Nella mente di un pulcino
Neuroscienze. Nel suo ultimo libro, Giorgio Vallortigara compie un viaggio alle origini della conoscenza. Anche senza esperienza visiva i neuroni delle facce sono già codificati nel cervello di questi animali
Il fascino mortale del formicaleone
Etologia/1. L’attrazione che queste bestiole hanno da sempre esercitato nella letteratura e nella scienza è enorme. Jean-Henri Fabre descrive il comportamento delle larve nascoste in attesa delle prede
Quando la mente è fusa nel corpo
Autismo. In una ricerca guidata dalla psicologa Iris Berent, emerge che le persone affette da disordini dello spettro autistico mostrerebbero un dualismo assai attenuato rispetto agli individui «neuro-tipici»