Yukio Mishima. L’ultimo samurai

Il 25 novembre 1970 lo scrittore salutò moglie e figli, uscì di casa e mise in atto una specie di piccolo colpo di Stato, tenendo un discorso dal ministero della Difesa e infine compiendo un suicidio rituale. Fu il culmine di una vita segnata dal culto dell’Imperatore, non tanto (non solo) in senso politico, ma come necessità di un ideale assoluto, un’autenticità e una disposizione all’amore che, paradossalmente, riconosceva negli studenti di sinistra. Ma sono i suoi libri a dirci la sua grandezza. «Il mare della fertilità» è la «Recherche» nipponica

Il Panda diventa Pandoro

Seguo i tutorial per lavare le mani, ma non sono sicuro di avere imparato; ascolto i messaggi vocali su WhatsApp di Franco Arminio ma non capisco nulla e va bene così: tra chi si vuole bene il suono della voce è più importante di quello che veicola; mi convinco che è tempo di leggere tanti libri ma non ci riesco; mi consolo quando apprendo che anche Massimo Cacciari ha difficoltà a leggere in questo periodo; vado al mercato e ascolto dialoghi meravigliosi sui sessantenni da proteggere (come certi animali) e vecchiette sessantenni da molti anni che si sentono come certi dolci...