Il Panda diventa Pandoro

Seguo i tutorial per lavare le mani, ma non sono sicuro di avere imparato; ascolto i messaggi vocali su WhatsApp di Franco Arminio ma non capisco nulla e va bene così: tra chi si vuole bene il suono della voce è più importante di quello che veicola; mi convinco che è tempo di leggere tanti libri ma non ci riesco; mi consolo quando apprendo che anche Massimo Cacciari ha difficoltà a leggere in questo periodo; vado al mercato e ascolto dialoghi meravigliosi sui sessantenni da proteggere (come certi animali) e vecchiette sessantenni da molti anni che si sentono come certi dolci...

Evviva Geppetto padre di tutti noi

Alla vigilia della festa del papà (19marzo), in una drammatica coincidenza con l’esplosione del coronavirus, un papà (Massimo Gramellini, ipocondriaco matricolato, autore di un libro che racconta la sua «gestazione») scambia alcune lettere con un carissimo amico,scrittore anche lui, Emanuele Trevi, che ha deciso di non fare figli e si è riconosciuto— ahi!— nella figura di «Norberto», il confidente che non intuisce la novità nella vita dell’amico e continua imperterrito a tessere l’elogio della sterilità. Da qui nasce una doppia riflessione sulla paternità e sulle paure più o meno giustificate