Il coraggio di guardare nel buio

Eravamo in piedi, in silenzio, nel cortile della Questura di Milano in via Fatebenefratelli, con una trentina di studenti dell’ultimo anno delle superiori, punto d’arrivo di una camminata nel centro di Milano. Dai luoghi dell’autunno caldo del ‘69 a piazza Fontana, a piazza del Duomo, dove 300mila persone si stiparono per i funerali delle vittime, mentre i depistaggi prendevano la rincorsa.

Memoria contesa nello spazio pubblico

Quale forma possono trovare le memorie contese nello spazio pubblico? In particolare, come può la memoria di violenze e abusi compiuti dallo Stato iscriversi nel tessuto urbano? La creazione di una targa o di monumento implica uno snaturamento e un’edulcorazione del contenuto violento e conflittuale di simili eventi? E come dobbiamo valutare le contestazioni a luoghi di memoria simili?