Era un esperto delle crociate, un bizantinista, un poliglotta e forse una spia: nei viaggi di Steven Runciman ribolle un’avventurosa materia narrativa
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Il dandy, le gemelle: ok. Ma la verità?
Argentina,1972: in una cittadina di provincia un delitto permette a Ricardo Piglia di guardare dentro il reticolo (universale) di interessi, miserie e appetiti. «Più sei vicino al centro, più ti invischi nella ragnatela che non ha fine»
Oh, sbornia! Di bar in bar a caccia dell’ alcolista islamico
Con un passato da etilista vero, Lawrence Osborne racconta il suo rapporto con la birra e il vino (che sono per gli amici) e soprattutto con i distillati(che invece sono per il bevitore solitario). Ma con un focus temerario: i Paesi musulmani
La lunga notte di Franz domatore di vertigini
A partire dalla postura dell’autore che lavorava sui suoi quaderni neri e marroni come fosse nell’ufficio di impiegato, Giorgio Fontana vuole rendere giustizia a una figura che tentò di conciliare esistenza e parole
La fine del mondo è un evento locale
Vincitore l’anno scorso del Booker Prize, «Il canto del profeta» dell’irlandese Paul Lynch è una distopia che scruta con attenzione nel caos contemporaneo. C’è un regime totalitario (ricorda qualcosa?), c’è una guerra (ricorda qualcosa?)
Joyce Carol Oates A voi l’abisso, prego
Una raccolta di storie brevi dell’autrice americana — rare, introvabili, alcune scritte all’inizio della sua carriera — ne esaltano la vocazione a mostrare gli Stati Uniti, anzi l’umanità, attraverso le lenti del grottesco, del noir, dell’horror.
L’acrobazia di Barnes Tre biografie per fare un romanzo
L’autore racconta Neil, bi-divorziato, già attore e coltivatore di funghi; poi Giuliano l’Apostata, su cui Neil scrive una tesina; infine l’Elizabeth Finch del titolo, insegnante di Neil e studiosa dell’imperatore. Un azzardo salvato dallo stile
Route 1.001
C’è California e California. Quella che Susan Straight mette a fuoco resta distante dal glamour di Hollywood e dalle spiagge del surf: abbraccia gente che viene da lontano e assaggia il razzismo. Le pagine di «Mecca» rappresentano infatti, in modo esatto, la visione della loro autrice, che ha mappato palmo a palmo la narrativa degli Usa: a ogni Stato gli scrittori che gli appartengono, a ogni terra le sue trame. Perché, in fondo, c’è America e America
Le più furbe, le più forti
Sebben che siamo donne Bianca Lazzaro ha setacciato le fiabe della tradizione alla ricerca delle figure femminili che si ribellano con l’ingegno e il coraggio — diventando soldati, scappando dalle prigioni... — al dominio, alla violenza e anche alla stupidità dei maschi
KAFKA
C’era un insetto nel letto prima della Metamorfosi