I conflitti del 2023. Il mar Cinese meridionale, il quadrante Indo-Pacifico e il grande nord militarizzato pongono nuove sfide alla sicurezza globale. Tutte le crisi sono unite da un filo: la preminenza della politica interna su quella
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La strategia della Russia per proseguire la guerra
I conflitti del 2023. Il piano del Cremlino per il 2023 prevede mobilitazioni di soldati per costringere la Nato a un maggiore coinvolgimento nell’addestramento delle forze ucraine e lo spregiudicato ricorso all’economia di guerra
Tutti i conflitti del mondo passano per Taiwan
I conflitti del 2023. Pechino vuole definire una “nuova normalità” nei rapporti con l’isola a suon di esercitazioni militari e violazioni dei confini. Ma allo stesso tempo Xi sa che non è nel suo interesse far deflagrare presto uno scontro aperto
Lo scontro globale sulle isole rivendicate dal Giappone
I conflitti del 2023. l principale alleato americano nell’Indo-Pacifico è coinvolto in quattro dispute territoriali. Le più temute riguardano la sfida con la Cina per le Senkaku e con la Russia per le Curili. Intanto Washington osserva
È l’Africa la culla della “guerra mondiale a pezzi”
I conflitti del 2023. Conflitti a bassa intensità, sanguinosi scontri etnici, dispute territoriali, recrudescenze terroriste e violenze per procura. Ogni anno in Africa decine di migliaia di civili vengono uccisi negli scontri armati e centinaia di migliaia abbandonano il proprio paese. Spesso le turbolenze sono legate al passato coloniale, ma il vuoto occidentale odierno non aiuta
La repressione di Xi Jinping e il ricordo di Tiananmen
Le restrizioni anti Covid sono state il catalizzatore della più grande ondata di proteste in Cina dal 1989. Ma gli studenti scendono in piazza contro lo strapotere di Xi. Le conseguenti riaperture hanno già fatto salire il numero di casi in un paese impreparato. La speranza dei manifestanti è che l’incapacità di gestire la crisi alimenti l’opposizione al presidente
Il popolo non mette in dubbio il “mandato dal cielo” di Xi
Le recenti proteste infiammate dai network studenteschi non riguardano le fondamenta dello stato cinese ma questioni contingenti. Il regime ha risposto con tattiche già note, ristabilendo il suo schiacciante potere
«Gli studenti cinesi sono un vulcano pronto a esplodere»
Intervista a Zhou Fengsuo, leader di Tiananmen
Le proteste di questo tempo sono enormi, digitali e inutili
Negli ultimi vent’anni le mobilitazioni popolari sono cresciute a dismisura ma hanno progressivamente perso la capacità di influenzare le decisioni nelle democrazie, figurarsi quella di rovesciare i regimi. È l’effetto paradossale di una piazza globale che ha fin troppi mezzi per far sentire la propria voce, e perciò s’illude che non ci sia bisogno della fase “politica”
Nuove forme e vecchi valori della mobilitazione popolare
Grandi manifestazioni di piazza si sono susseguite nel tempo in tutto il mondo, dalle marce di Gandhi al discorso di Martin Luther King, dal Bloody Sunday dell’Irlanda del Nord alle primavere arabe, fino alle odierne in Cina e in Iran Migliaia di persone continuano a scendere in strada invocando maggiori diritti, ma non sempre con i risultati sperati