Questi ingenui che si credono furbi sono una delle nostre debolezze nazionali. L'altra debolezza sta nel fatto che i furbi si credono anche intelligenti e non lo sono affatto.
È stato messo in moto un vero e proprio processo di diseducazione di massa che dura da trent'anni avvalendosi delle moderne tecnologie della comunicazione e deturpando la mentalità delle persone e il funzionamento delle istituzioni.
Il presidente del Consiglio pensa ai suoi problemi personali e aziendali, il ministro dell'Economia non ritiene di tassare i ricchi per alleviare il ceto medio.