Siamo di fronte ad una cultura maschile che non riesce a fare i conti con la presenza delle donne sulla scena pubblica non solo come oggetti del desiderio, ma come esseri umani alla pari.
Non si può lasciare a dei vecchi mandrilli, per quanto ricchi e potenti, il potere di parola e di giudizio su ciò che sono, sanno e possono fare e dire le donne, a prescindere dall'età e dai canoni estetici.
Può darsi che la gerarchia si sia lasciata trovata impreparata e divisa di fronte all’attacco al direttore dell’Avvenire. Ma non sarà affatto impreparata a utilizzarlo a fini di negoziazione politica.
Il nostro sistema di welfare, con la sua scarsità di servizi per la prima infanzia e per le persone non autosufficienti, dà per scontato che tutti possano contare su una famiglia con un reddito sufficiente per essere ridistribuito tra tutti.