Per Lem la posta in gioco dall’avvento dell’AI non è più la sua compatibilità o meno con le necessità della specie umana, la questione non è come evitare che essa ci espropri trasformandoci in sue appendici.
Il trauma certifica, con la sua dolorosa evidenza, che qualcosa è accaduto, segnando una discontinuità radicale e irreversibile nelle nostre vite, ma non ha un contenuto da offrire al sapere.
Il populismo vive di paura. La diffonde, l’asseconda, le offre dei bersagli immaginari, l’amministra con leggi specifiche il cui scopo è quello di tenerne sempre alimentato il fuoco (vedi: decreto sicurezza e legittima difesa).