Un gruppo di scienziati ha scoperto il luogo dove si trovano le ragioni delle differenze tra noi umani e i nostri cugini più prossimi, gli scimpanzé. Nel Dna, ma in un Dna particolare, quello che avevamo ritenuto finora — a torto — materiale di «scarto»
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Quel Coronavirus di 20 mila anni fa venuto dall’Asia
Un gruppo di biologi ha stabilito che un'epidemia simile a quella odierna si è già verificata. E ha lasciato tracce nel genoma di popolazioni lontani 900 generazioni
L’Unione Biomedica d’Europa
Tra le lezioni del Covid, ce n'è una fondamentale: la necessità di un coordinamento internazionale della ricerca e delle politiche sanitarie per non (ri)trovarsi impreparati di fronte a un altro evento catastrofico come la pandemia
Le impronte di Neanderthal nel Covid-19
Cisono due regioni nel genoma umano che aumenterebbero il rischio di ammalarsi di coronavirus in modo serio. Una di queste regioni, sul cromosoma 9, ha a che fare con i gruppi sanguigni: il gruppo A s’assocerebbe a una malattia più severa (lo avevano visto i ricercatori cinesi, lo conferma il «New England Journal of Medicine»).Ma nel genoma c’è una regione più interessante: si trova sul cromosoma 3, è l’eredità dell’incrocio tra Sapiens e Neanderthal. Il più serio fattore di rischio sembra che l’abbiamo ereditato, dice ora una ricerca su«Nature», da questi ultimi. Ecco come
La salute è di tutti: il vaccino socialista
La verità — scrive Giuseppe Remuzzi — è che l'emergenza ha fatto riscoprire la funzione del «pubblico servizio». Cioè: i servizi pubblici di base—virus o non virus — devono essere disponibili per tutti: elettricità, acqua, cibo, medicine... Leggete per esempio cosa scrive Slavoj Zizek. E cosa pensa «Lancet» del suo libro «Pan(dem)ic!»
Proteggi gli altri, proteggerai te stesso
Almeno una cosa ci sta insegnando l’emergenza del coronavirus(non il primo nella storia dell’umanità e certamente nemmeno l’ultimo): la capacità di tutto il mondo scientifico di collaborare nella ricerca di una soluzione
La democrazia diffusa
Gli studiosi della politica la chiamano «democrazia deliberativa» per indicare un’elaborazione delle decisioni da parte dei cittadini in prima persona e non mediante rappresentanza. Ricerche recenti sostengono che, davanti al bombardamento mediatico, la qualità delle informazioni e l’allargamento del processo decisionale possono salvare la democrazia. Ecco che cosa già succede in alcuni Paesi
Il sesso debole è fortissimo
Biologia evolutiva Un gruppo di ricercatori di sei università americane ha scoperto che donne in gravidanza sottoposte a stress tendono a partorire soprattutto figlie femmine. Perché? Perché le femmine hanno maggiori capacità di resistenza
L’occasione non fa l’uomo ladro
Un elaborato esperimento in diverse nazioni riportato da «Science» rivela che siamo più onesti del previsto
Uno non vale uno
Le società democratiche hanno un guaio. È un guaio relativo, eppure ce l’hanno. In democrazia conta il parere dei più, ma se ti interessa sapere quanto è lontano Saturno, il «parere» di un astronomo vale più di mille che provano a dire la loro. Ecco come ci si può difendere dall’invasione di notizie fasulle e dalla folla di «opinionisti» per passione o per mestiere