Andreas Friedl, beneficiario di una borsa Young Professional Grant a Kiel (Germania), racconta - partendo dal lavoro con cui si propone di minimizzare i fattori di risentimento contro i rifugiati - perché è importante sostenere i giovani che fanno ricerca
Archivio articoli per autore, di: redazione-frf - pagina 67
« Terroni di tutto il mondo unitevi ». Orgoglio antirazzista sul pratone di Pontida
In 3.000 da tutta Italia, il paese chiuso come deciso dal sindaco leghista
Buon compleanno, Goffredo
Oggi Goffredo Fofi compie ottant’anni: tanti auguri dalla redazione di minima&moralia, con tutto l’affetto del caso. Per l’occasione, riproponiamo un suo testo tratto da Elogio della disobbedienza civile (Nottetempo).

#iostoconGabriele
La Fondazione Roberto Franceschi Onlus aderisce alla mobilitazione per la liberazione di Gabriele Del Grande
“Lettera a una professoressa”: la lezione di don Milani 50 anni dopo
La scuola in Italia 50 anni dopo
«Don Milani continua ad aver ragione, la professoressa no»
Sul “Domenicale” del Sole 24 Ore stroncatura di Tomasin che ha per vero bersaglio De Mauro. Misconoscendo la lezione del prete di Barbiana
Caro accademico svizzero, sarà il caso di rileggere insieme la lezione (mai attuata) di don Milani
I Pierino di ieri e i Totò di oggi
Il grande bluff della scuola per tutti. Forma i forti, non recupera i deboli
Nel saggio «Scuola di classe» Roberto Contessi svela l’inganno dietro le promozioni facili: una scuola classista che dà le giuste competenze solo a chi ha alle spalle una famiglia solida. Mentre gli altri non riescono a colmare lo svantaggio di partenza
I voti e le bocciature fanno male agli studenti e alla scuola
Alla fine i voti sono rimasti anche nella scuola primaria e media. Ministra e governo hanno avuto paura di andare contro l’opinione prevalente degli insegnanti, già abbondantemente irritati per alcune pessime conseguenze della legge della buona scuola, e contro diversi opinionisti di peso, che vedono nei voti e nelle bocciature i simboli di una scuola seria e rigorosa.
Se il malcontento è di classe
La lunga recessione italiana ha lasciato un forte malcontento in quasi tutte le classi sociali, compresi imprenditori e professionisti. Ma è aumentato anche il divario tra i diversi gruppi. Piccola borghesia e classe operaia sono le più scontente.