C’è il motore dell’ ambizione e quello dell’ odio, e poi c ’è il motore civile, e/o etico, oppure anche religioso... Capofila di quest’ ultimo è Lev Tolstoj, sublime narratore che a un certo punto arrivò a sostenere che non c ’è arte senza missione. E la missione, naturalmente, non è quella dell’intrattenimento. E giù critiche a Shakespeare, Baudelaire, persino Beethoven
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Quelli che scrivono per ambizione
Prendiamo Virginia Woolf, o il caso struggente di Francis Scott Fitzgerald, o anche l’americanissimo non americano Saul Bellow, o quel Bret Easton Ellis che poco ha a che fare con la cupa dissoluzione fitzgeraldiana e ancora meno con l’aspro disincanto bellowiano... Eppure... Ecco dove può condurre la bulimica fame di gloria.
La scrittura è la mia droga
Scrivere è una necessità talmente impellente da trasformarsi in qualcosa che sta in bilico tra vizio e tortura
Le lotte di Virginia «Non ce la faccio più»
«Se vedi una luce danzare sull’acqua» raccoglie una scelta di lettere che si scambiarono Woolf e la sorella Vanessa Bell. La borghesia londinese, l’arte, i riti e i viaggi, fino agli ultimi giorni... l’epistolario ci immerge in confini angusti e orizzonti sterminati. Per niente remoti o inattuali.
Richard Ford uno di famiglia
Alcuni scrittori invecchiano con noi. Sono nostri fratelli, amici d’infanzia. Lui, e con lui Frank Bascombe, hanno qualcosa di luminoso: sanno che non ci sono premi di consolazione
Kafka
Tre monumentali volumi di Reiner Stach indagano vita e opere del gigante boemo. Scrivere è tutto, il resto è solo pena
La pazza gioia sotto il terrore
I ricordi dell’autrice russa Nadežda Mandel’štam fanno rivivere l’opera e lo spirito del marito Osip, poeta vittima del regime sovietico. Ironia e leggerezza nel pensare alla morte
Lo strambo nasconde un segreto
L’individuo che indossa sempre un loden nero e strofina ogni giorno un tombino non è un ex agente dello spionaggio e neppure un criminale, come pensavamo noi ragazzi. Scrive poesie, ha tradotto «Le Baccanti». E la critica lo apprezza
Il marchio di Auschwitz segna Enea
Il critico Daniel Mendelsohn, esperto filologo classico, offre tra molte perle una rilettura del poema di Virgilio. L’ eroe troiano, ombroso e depresso, incarna per lui la figura del sopravvissuto a una tragedia immane «che può tirare avanti soltanto grazie a un innaturale sforzo di volontà»
E Volf diventa Willy: l’ebreo inquieto di Singer
Esce per la prima volta in Italia un breve, delizioso romanzo di Israel Joshua, fratello maggiore di Isaac Bashevis. Lo Stato di Israele non è ancora nato, ma questoeroe sembra possedere le caratteristiche tipiche del futuro cittadino israeliano