«Se vedi una luce danzare sull’acqua» raccoglie una scelta di lettere che si scambiarono Woolf e la sorella Vanessa Bell. La borghesia londinese, l’arte, i riti e i viaggi, fino agli ultimi giorni... l’epistolario ci immerge in confini angusti e orizzonti sterminati. Per niente remoti o inattuali.
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Richard Ford uno di famiglia
Alcuni scrittori invecchiano con noi. Sono nostri fratelli, amici d’infanzia. Lui, e con lui Frank Bascombe, hanno qualcosa di luminoso: sanno che non ci sono premi di consolazione
Kafka
Tre monumentali volumi di Reiner Stach indagano vita e opere del gigante boemo. Scrivere è tutto, il resto è solo pena
La pazza gioia sotto il terrore
I ricordi dell’autrice russa Nadežda Mandel’štam fanno rivivere l’opera e lo spirito del marito Osip, poeta vittima del regime sovietico. Ironia e leggerezza nel pensare alla morte
Lo strambo nasconde un segreto
L’individuo che indossa sempre un loden nero e strofina ogni giorno un tombino non è un ex agente dello spionaggio e neppure un criminale, come pensavamo noi ragazzi. Scrive poesie, ha tradotto «Le Baccanti». E la critica lo apprezza
Il marchio di Auschwitz segna Enea
Il critico Daniel Mendelsohn, esperto filologo classico, offre tra molte perle una rilettura del poema di Virgilio. L’ eroe troiano, ombroso e depresso, incarna per lui la figura del sopravvissuto a una tragedia immane «che può tirare avanti soltanto grazie a un innaturale sforzo di volontà»
E Volf diventa Willy: l’ebreo inquieto di Singer
Esce per la prima volta in Italia un breve, delizioso romanzo di Israel Joshua, fratello maggiore di Isaac Bashevis. Lo Stato di Israele non è ancora nato, ma questoeroe sembra possedere le caratteristiche tipiche del futuro cittadino israeliano
Il flaubertiano Truman Capote
Ha potuto contare su una biografia ricca di spunti, imprevisti, trame. Ha scritto capolavori epocali che stanno a una distanza siderale: «Colazione da Tiffany» e «A sangue freddo». Eppure ha affrontato forma e stile con una tale ferocia
Nel cuore fragile di Israele
La narrativa del Paese è segnata dal contrasto vertiginoso tra la tragicità del contesto e l’ordinarietà del quotidiano. Un tratto che si ritrova anche nei venti racconti della nuova raccolta di Eshkol Nevo,
Evelyn Waugh Il privilegio di essere snob
«Detestava la plastica, Picasso, i bagni di sole e il jazz: insomma tutto ciò che era successo nel corso della sua vita. La fiammella di carità che gli veniva dalla religione era appena sufficiente per attenuare il suo disgusto trasformandolo in noia». Non è un autoritratto, ma è la cosa più sinceramente autobiografica scritta da questo inglese schifiltoso (19031966) che si convertì al cattolicesimo più per amore della liturgia che della rivelazione. Una nuova edizione di «Ritorno a Brideshead» consente di rileggere la sua avventura letteraria