Nel 2010, grazie al Dna estratto da un mignolo, nella grotta di Denisova, nella Siberia meridionale, fu scoperta una nuova specie, precedente a Sapiens. Oggi gli abitanti del Sudest asiatico condividono dall’1 al 5 per cento del patrimonio genetico di quel progenitore, che non ha ancora un nome scientifico. Silvana Condemi e François Savatier gli dedicano un libro (e propongono un appellativo...)
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Persino le balene ci diranno: terrestri, avete un problema
Nel primo quarto del secolo sono stati fatti eccezionali passi avanti (il grafene, l’Homo naledi, la scansione del genoma umano e l’ editing genetico, i vaccini a Rna, le esplorazioni su Marte, i nuovi elementi della tavola periodica, l’ uso dell’Ia per decifrare la lingua dei cetacei...). Molto era imprevedibile, non il Covid. Così come non era imprevedibile l’ emergenza climatica
L’Antropocene di 12.800 anni fa
Un nuovo studio sul cranio di un bambino di 18 mesi vissuto alla fine del Pleistocene mostra che il piccolo e sua madre che lo allattava mangiavano carne di mammut uccisi dai cacciatori della loro tribù. Una prova ritenuta importante da chi sostiene che questi animali si estinsero a causa dell’azione umana piuttosto che per i cambiamenti climatici. Ma l’indagine, tutta basata su indizi, alla Sherlock Holmes, è ancora aperta...
Poveri umani, abbiamo perso la saggezza
Il mondo non è una macchina ma una rete di relazioni. Fritjof Capra, pioniere di questo approccio, riflette sulla nostra specie. «Abbiamo sopravvalutato gli algoritmi. Una società che pensa più a fare soldi che al vero benessere, distruggendo l’ ambiente, non può ritenersi molto lungimirante»
Il seme germoglia (dopo mille anni)
Lo hanno trovato in una grotta nel deserto della Giudea. Vecchio, secco, esisteva già all’epoca dei crociati. Una studiosa ha voluto piantarlo ed è nata Sheba: una specie vegetale che produce una resina profumata. Riportare in vita il passato non è solo un esperimento alla «Jurassic Park», può aiutare la ricerca farmacologica e sulla biodiversità
Non c’è scusa biologica per la violenza di genere
I maschi sono aggressivi “di natura”, ce l'hanno scritto nel DNA. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Eppure frasi del genere contengono una enorme quantità di errori scientifici e culturali. Proprio la storia naturale può aiutarci a smontare gli stereotipi di genere. Dobbiamo solo imparare a leggerla correttamente.
L’Africa vive nel Pleistocene
Dopo aver previsto la pandemia David Quammen ha esplorato i luoghi della biodiversità segnalando i pericoli che la minacciano
Così è crollato il G8 del 1200 a.c.
Dieci anni dopo il successo di «1177 a. c. Il collasso della civiltà», l’ archeologo Eric H. Cline pubblica «La sopravvivenza delle civiltà». Ascesa, caduta, resilienza di Egizi, Fenici e altri
Ridere aiuta a condividere le emozioni
Il riso non è un’esclusiva umana. Sul piano evolutivo è un collante sociale, poi sviluppa altre funzioni, come la sfida ai potenti. Ne scrivono la storia il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi
Il libero arbitrio è solo un ’illusione
Per il neuroscienziato Robert Sapolsky ogni scelta è in realtà determinata da una lunga catena di condizionamenti e dunque i concetti di colpa e responsabilità vanno estirpati. «La Lettura» avanza alcune obiezioni: ecco il nostro contraddittorio