Il saggio di Claire Dederer, oggetto di polemica negli Stati Uniti e non solo, parte dalla domanda cruciale: è possibile separare l'opera dell'artista dalla sua vita?
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Milan Kundera Quel che resta è l’Immortalità
Se ne va a 94 anni uno dei più grandi scrittori del Novecento Difese la libertà di pensiero e artistica contro ogni regime e imposizione Visse da esule, scelse il silenzio e lasciò che a parlare fossero soltanto i suoi romanzi
Quanto è facile non salvare il mondo
“Bisogna fare qualcosa” è la frase che si ripete a costo zero E che divide la generazione dei genitori da quella dei figli, consapevoli ormai che il “futuro” è anche quello dopo di loro
Cesare Pavese la solitudine dell’intellettuale
Prima che il gallo canti: due racconti riuniti in un libro che Einaudi ripropone
Per ridere ci vuole coraggio
Si può ridere del dolore? Della tragedia? Del Covid (come hanno fatto i social in questi mesi)? Abbiamo riso delle guerre, delle carestie, dei migranti. Della miseria e persino dei lager. Una formidabile battuta di Woody Allen dice: ogni volta che ascolto Wagner sento l’impulso di invadere la Polonia. Dunque sì, si può. Talvolta si deve. Perché chi ride dubita, chi ride è democratico, chi ride partecipa.
Dumas inventa le serie tv
Sono 150 anni dalla morte dell’autore del «Conte di Montecristo» e dei «Tre moschettieri». Proprio adesso «The Crown» lo conferma: la serialità televisiva è nata con lui. Con la suspense. E con la capacità di farci sentire dentro una tragedia che finirà
Sciogliere Lacci . Il tradimento è molto fedele
Portare il mondo letterario e teatrale di «Lacci» al cinema è un teletrasporto: un altro linguaggio, un’altra galassia. Nella quale troviamo attori e oggetti: ogni scena è una reinvenzione sulla base di corpi, piatti, caffè...
Vittorio Gassman Il mattautore
Gli siamo stati grati, lo siamo ancora. Lo abbiamo visto al cinema, a teatro. Ha imparato a farci ridere («I soliti ignoti»), ha continuato a farci ridere («La Grande guerra», e non solo) e ci ha fatto piangere («La Grande guerra», e non solo), ha accompagnato l’Italia del dopoguerra dandole voce e volti. È stato un attore straordinario e un uomo che ha molto vissuto, molto amato e molto sofferto. Se n’è andato il 29 giugno di 20 annifa. Eccolo: con la sua storia, con una poesia dedicata alla moglie. E nelle parole dei figli
Francesco Piccolo “Sono superficiale e lo rivendico”
Siamo dominati da una forza che preferisce il disordine all’ordine e la stupidità alla ragione
Professione: italiano medio
Alberto Sordi. La tenerezza di un mostro nel quale nessuno vuole specchiarsi