«I metodi dell'etica» (1874) di Henry Sidgwick rappresenta a detta del filosofo John Rawls «la prima opera veramente accademica di filosofia morale»
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Henry Sidgwick, la giustizia e il merito
La ricca tradizione dell'utilitarismo classico trova il suo culmine con l'opera del più influente filosofo inglese dell'età vittoriana, Henry Sidgwick
John Stuart Mill e il “senso sociale” della giustizia
Nell’ottica di Mill, un’azione giusta è necessariamente un’azione morale. Ma è sempre vero il contrario? La risposta sta nel confine, e nel rapporto, fra i due concetti
Cosa fonda il nostro desiderio di giustizia?
“In ogni epoca del pensiero speculativo, una delle obiezioni più forti alla dottrina secondo cui l'utilità o la felicità sono il criterio di ciò che è moralmente corretto e moralmente scorretto, la si è ricavata dall'idea di giustizia”. Così scrive John Stuart Mill nel quinto capitolo de L'Utilitarismo (1861) dove discute, appunto, la connessione tra l'idea di utilità e quella di giustizia.
John Stuart Mill, il traghettatore. Dall’epoca della crisi all’armonia sociale
John Stuart Mill è in genere considerato un pensatore utilitarista, ma la sua critica a Bentham, il padre ufficiale di quella corrente di pensiero, è così profonda che si potrebbe supporre il suo sia un approccio del tutto originale e indipendente dall'utilitarismo di Bentham
L’utilitarismo alle prese coi diritti delle minoranze
A partire dalla metà del XX secolo le battaglie progressiste hanno assunto una connotazione differente: si sono incentrate, infatti, sui diritti delle minoranze discriminate
L’utilitarismo, le tasse e la scommessa sull’esistenza di Dio
L'utilitarismo mostra i suoi limiti, eppure ancora oggi, spesso in modi mascherati, continua ad esercitare la sua profonda influenza
Jeremy Bentham, l’algebra morale e la giustizia come utilità
«Tre sono le sorgenti dalle quali derivano i principii morali e politici regolatori degli uomini - scrive Cesare Beccaria nelle prime pagine del suo “Dei delitti e delle pene” (1764) - la rivelazione, la legge naturale, le convenzioni fattizie della società»
Rousseau e la “volontà generale”. Perché giustizia e utilità non devono essere separate?
Rousseau propone una mossa radicale: rinunciare alla propria libertà individuale assoggettandosi totalmente alla comunità
Il paradosso di Rousseau: si può liberamente scegliere di non essere liberi?
La vera virtù, intesa da Rousseau, è la capacità di anteporre il bene collettivo all’interesse individuale