Il filosofo Salvatore Natoli sottrae i «Promessi sposi» ai luoghi comuni e concentra la riflessione sul male pervasivo nel romanzo. La sociologa Oriana Binik affronta il gusto per il crimine che attraversa la società (non solo televisiva): perché ci piace travalicare ogni limite, sia pure seduti in poltrona, rovistando nelle trasmissioni che si fondano sulla ricerca dell’estremo — per esempio il programma «Quarto Grado», per esempio il turismo nei luoghi dei delitti? Due libri ripropongono un’antica domanda: perché il carnefice ci conquista più della vittima? Forse vale la risposta che diede Nietzsche sulla nascita della filosofia: non già per lo stupore di fronte alle cose, ma per lo stupore di fronte all’orrore delle cose