Nathalie Mauriac Dyer, pronipote ed esperta di Marcel, ha pubblicato per Gallimard le «settantacinque pagine» preparatorie che spiegano la genesi del capolavoro. «Abbiamo sempre “letto” un film già iniziato. Ora cambia tutto»
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Leggi qui: ognuno è due volte sé stesso
Hervé Le Tellier ha vinto il Goncourt nel 2020 con «L'anomalia», dove immagina i passeggeri di un volo turbolento che si sdoppiano. «Un romanzo a strati, m'affascina la teoria per la quale siamo tutti una simulazione digitale»
Parigi lontana dal cuore. Il paese perduto non perdona
Il contrasto, anche feroce, tra la ricca e orgogliosa capitale e la provincia ha nutrito la produzione letteraria degli anni recenti e si è arricchita di un nuovo capitolo in era Covid, con l’«esilio» (spesso dorato) di tanti cittadini in campagna
XDDL, l’anti-Carrère ha rapito la Francia
Nell’aprile 2011 Xavier Dupont de Ligonnès uccide la moglie e i quattro figli, ne nasconde i cadaveri, sparisce. Un fermo a Glasgow nel 2019 si rivela una bufala. Poi il caso nel caso: l’inchiesta della rivista «Society» che diventa bestseller. E ora il libro
I dittatori senza Stato
Fanno spavento, messi tutti in fila: Hitler e Stalin, Mussolini e Franco,Khomeini e Saddam, Mao e i comunisti Castro, Honecker e Pol Pot, poi Pinochet e Stroessner, le dinastie Assad, Duvalier e Kim... Lo scrittore Olivier Guez ne ha raccolto i profili in un volume collettivo che, guardando al Novecento, parla dei nostri tempi: lamania peril controllo dei tiranni del passato è la stessa di una nuova, non meno pericolosa generazione di autocrati. Quelli nati sulla rete e fra i dati. Mark Zuckerberg, per esempio
Bataclan, 5 anni dopo temo l’abitudine all’orrore
Il 13 novembre 2015 i terroristi islamici fecero 130 vittime a Parigi; gli attacchi a Nizza e Vienna dicono che non è finita. Fatiha Boudjahlat, insegnante nata in Francia da algerini, accusa: i nostri valori vanno accettati, basta con il pietismo accondiscendente verso tradizioni inaccettabili
Ho scritto dieci romanzi prima di imparare a parlare
Santiago Amigorena, nato in Argentina, andò esule in Francia da ragazzino per scappare dalle dittature. La sua opera, spiega, è l’epopea del proprio silenzio. I lettori italiani cominceranno a conoscerlo dal fondo: la storia del nonno, ebreo a Buenos Aires, che inizia a tacere nel1940 quando scopre che cosa accade alla madre, rimasta nel ghetto di Varsavia
Ho visto l’inferno Ho trovato il paradiso
Aveva intenzione di scrivere«un libretto sorridente e sottile» sullo yoga, Emmanuel Carrère, e invece è venuto fuori questo libro, appena uscito in Francia, che comprende— nell’ordine— lo stato di grazia iniziale, poi lo yoga certamente, e poi l’attentato islamista contro «Charlie Hebdo», la relazione clandestina con una donna sconosciuta, la fine della vita famigliare, la solitudine, il ricovero in ospedale psichiatrico, la diagnosi di disturbo bipolare e di depressione malinconica, la richiesta disperata di eutanasia, la terapia con gli elettrochoc, il soggiorno su un’isola greca con una volontaria e giovani migranti afghani, la lenta risalita. In questa intervista racconta una vita che è decisamente la sua
Devo tutto a Kundera Mi ha cambiato la vita
Arrivano le «memorie controcorrente» di Alain Finkielkraut, l’intellettuale più amato e odiato di Francia. Galeotto fu il «Corriere» e un’intervista allo scrittore meno intervistabile. Che «mi spiegò lo scontro di civiltà che si era consumato a Praga» e «favorì la mia riconciliazione con il romanzo». Da allora è stato più facile capire la guerra nella ex Jugoslavia e persino le prossime presidenziali americane
I fantasmi esistono ma sono un po’scomodi
Jean-Paul Dubois ha vinto il Goncourt con un romanzo scritto in un mese. Il protagonista è un uomo buono, il portiere (reale, abita a Montréal) di un condominio: «Non è mai stata così profonda la frattura tra chi si preoccupa degli altri e chi no». Poi ci sono gli spettri: «Una questione imbarazzante. Io vivo con loro, li vedo, anche se non fisicamente. È rasserenante e doloroso»