Il Duce rispose: “È la vigilia”

Cronache della Marcia su Roma, settembre 1922. Migliaia di camicie nere sono ormai indomabili. Mentre bruciano Case del lavoro e aggrediscono i socialisti, i grandi capitalisti del Nord sostengono economicamente il fascismo. Monarchia e governo attendono un consiglio del vecchio Giolitti che tace. Mussolini indugia ancora: non vuole rinunciare né al riconoscimento politico né alla rivoluzione. Poi, prende la sua decisione

L’assalto a Palazzo Marino

Cronache della marcia su Roma. Agosto 1922. Gli operai occupano le fabbriche contro la violenza delle camicie nere. Ma lo sciopero fallisce e Benito Mussolini lo definisce “una pagliacciata delle carogne e dei parassiti antinazionali”. E così nel vortice dello squadrismo finisce il municipio di Milano a guida socialista che viene assalto e espugnato dai fascisti. È l’ora in cui la forza soppianta la politica

Le ombre del ventennio

Questa reticenza politica, questa difficoltà democratica indicano un nodo non risolto e segnalano un limite. C'è poco tempo ormai, ma forse è sufficiente per un ultimo discorso nella lingua assente, l'italiano, trovando le parole che mancano per un giudizio spontaneo, autonomo, autentico della leader di Fratelli d'Italia sul fascismo di ieri e sulla democrazia di oggi

Fiamme nere sull’Italia

Cronache della marcia su Roma, luglio 1922. Il triangolo fascista disegnato dalle occupazioni di Ferrara, Bologna e Cremona, con il ras indiscusso Roberto Farinacci, evidenzia uno Stato a pezzi, incapace di controllare la violenza in ascesa. Nel vuoto politico, il Re chiede a Facta di formare un nuovo governo

Il richiamo della foresta

Gli istinti hanno trascinato i Cinque Stelle, la Lega di Matteo Salvini e ciò che resta di Forza Italia. Tre partiti in affanno, incalzati dal sentimento del declino. Tre leader in crisi di leadership, spinti a badare ai loro problemi interni più che al Paese. Pronti a bruciare in cambio di una libertà d'azione populista anche il credito accumulato da Mario Draghi