Il potenziale di distruzione universale aveva un antidoto: il senso del limite autoimposto nel nuovo disegno di Jalta
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La coscienza del limite
Di fronte alle difficoltà che la democrazia incontra per garantire una libertà sostanziale cresce la tentazione di cambiare il modello liberal-democratico conquistato dopo la fine della guerra e della dittatura. E contro questa tentazione ha parlato ieri a Trieste il Presidente Mattarella
I fantasmi di Verona
Cinque settimane dopo l’armistizio, l’Italia si decide a scendere in guerra contro la Germania. Mentre il Duce è costretto a fare i conti con il genero-traditore Galeazzo Ciano. E con tutte le rovine che la sua dittatura ha provocato
Mussolini in fuga verso la Germania
Con la firma dell’armistizio l’Italia, dopo l’8 settembre, entra nel caos. Non si sa più chi è il nemico da combattere. Vittorio Emanuele III abbandona Roma mentre il Duce, prigioniero al Gran Sasso, viene liberato per volere di Hitler
Il prigioniero Mussolini
Prima il Duce viene condotto in quell’isola di Ponza che lui stesso aveva trasformato in confino per gli oppositori, poi viene trasferito alla Maddalena, infine in Abruzzo. Intanto il Re e Badoglio tergiversano con Hitler causando i bombardamenti alleati
Arrestato il Duce cade la dittatura
Il 25 luglio 1943, dopo la sfiducia del Gran Consiglio, Mussolini chiede di incontrare Vittorio Emanuele III. Il sovrano lo licenzia, viene caricato su un’ambulanza e portato via. Badoglio è il nuovo primo ministro
La lunga notte del Gran Consiglio
Il 24 luglio 1943 si riunisce l’organo supremo del regime che voterà la fine del governo di Benito Mussolini. La recita del potere che ha soggiogato l’Italia per ventuno anni si avvicina ormai al suo ultimo atto
Le due congiure contro il Duce
Da una parte c’è Dino Grandi, gerarca fascista, da sempre in contrasto con Mussolini. Dall’altra c’è il Maresciallo Badoglio che, anche per volontà di Maria José, è pronto a sostituire il dittatore. E il ruolo del Gran Consiglio, dice il Re, sarà fondamentale
La diarchia del Ventennio
Il Duce e Vittorio Emanuele III condividono, nella loro totale diversità, la guida dell’Italia fino al 1943. Il Re è titubante, cede su tutto nella vanagloria dell’impero, ma la fine è vicina. E l’alleanza con Hitler sarà fatale. Cronache della fine del fascismo. 2
L’ultima udienza al cospetto del re
Il 25 luglio 1943 Mussolini incontra Vittorio Emanuele III a Villa Savoia il Gran Consiglio lo ha già esautorato e lui finisce in una caserma romana