Il futuro della democrazia non è in un pulsante per dire sì o no a quesiti formulati da altri, ma nella rivalutazione della professione politica e nel coinvolgimento degli elettori per approfondire i problemi.
Come dimostra l’iniziativa Merkel-Macron, oggi ci sono le condizioni per rilanciare il processo d’integrazione sulla scia della crisi sanitaria. Ma non mancano le incognite: l’entità del debito italiano, un nuovo sovranismo nordico «in doppiopetto», le ricadute della recente sentenza della Corte costituzionale tedesca. Ne discutono Antonio Calabrò, Maurizio Ferrera, Piergaetano Marchetti, Alberto Martinelli e Antonio Padoa-Schioppa, autori un anno fa di un libro in difesa dell’Ue
Una distribuzione fortemente disuguale del reddito e della ricchezza tra classi sociali, generi, generazioni, gruppi etnici minaccia la crescita economica, la coesione sociale e la stabilità politica dei Paesi in cui si verifica.