Stati Uniti. Se i democratici sceglieranno di non sostituire Biden, sarà la dimostrazione che i partiti statunitensi sono diventati un veicolo per le ambizioni personali dei loro leader
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La fine del sionismo potrebbe essere arrivata
Il progetto che ha portato alla nascita di uno stato ebraico in Palestina mostra segnali di crisi. Cosa verrà dopo non è ancora chiaro, scrive lo storico israeliano Ilan Pappé
Il Regno Unito al voto
Da quindici anni i partiti britannici, in particolare i conservatori, non sembrano in grado di capire la portata delle sfide che il paese ha di fronte. E la campagna per le elezioni del 4 luglio lo conferma. Ma in futuro tutto dovrà cambiare
Il prezzo da pagare per la libertà di Assange
Il fatto che sia libero è una buona notizia. L’aspetto negativo è che l’hanno costretto ad ammettere di aver violato la legge statunitense contro lo spionaggio
Gli apostoli della pace
Il capo dello chiesa cattolica non si accontenta di guidare la vita religiosa dei fedeli. Partecipa attivamente alla risoluzione delle dispute internazionali appoggiandosi a un potente apparato diplomatico
La scommessa di Emmanuel Macron
Dopo il tracollo del suo partito il presidente francese ha convocato a sorpresa elezioni anticipate. Una mossa molto rischiosa
I sovranisti di Strasburgo
Nonostante la crescita dei popolari e la tenuta dei socialisti, con il voto del 9 giugno il parlamento europeo si è spostato decisamente a destra
Se l’Europa va a destra
Le elezioni europee rischiano di cambiare gli equilibri nel parlamento di Strasburgo e di dare un potere senza precedenti ai partiti sovranisti e nazionalisti. Che vogliono cambiare l’Unione europea dall’interno, togliendole peso e autorità
Alla conquista dei giovani
In tutto il continente la destra populista raccoglie consensi tra ragazzi e ragazze, spaventati dai problemi economici e insofferenti verso gli immigrati
I candidati fantasma che rinunciano al seggio
In Italia alcuni leader politici si sono candidati alle elezioni europee di giugno, ma in caso di vittoria non andranno a Bruxelles. Lo stupore di un’editorialista brasiliana